Al Tg1 c’è una Rosa con le spine

di Marco Castoro

Il taglio degli stipendi potrebbe trasformare la Rai dal Milan al Chievo. I direttori che sopra il tetto hanno il piano rialzato potrebbero lasciare l’azienda per salvare tutto il cucuzzaro. È il caso di Mario Orfeo. Il suo compenso annuale supera il limite indicato da Matteo Renzi come soglia invalicabile. Seppure l’ex direttore di Mattino e Messaggero, entrando a Saxa Rubra, ha già dovuto abbassarsi una prima volta lo stipendio per non superare il tetto imposto da Mario Monti. Orfeo è in contatto con il gruppo Rcs per andare a dirigere la Gazzetta dello Sport. Un ritorno alla carta stampata che gli consentirebbe di non perdere alcun soldo dello stipendio.
Nei giorni scorsi ha incontrato Scott Jovane, l’amministratore delegato del colosso editoriale, ed è nata la trattativa. Per il Tg1 e la Rai le dimissioni di Orfeo porterebbero al pettine un nodo complicato da sciogliere. Con la sua guida il telegiornale della rete ammiraglia ha invertito la tendenza, tornando a crescere negli ascolti dopo qualche anno di contrazione. Tra l’altro il Tg1 è prossimo a entrare nell’era della digitalizzazione che segna un altro traguardo storico. Recentemente in un’intervista a Prima Comunicazione Orfeo ha confessato che la direzione del Tg1 sarebbe stata la sua ultima, il coronamento di una carriera. Ma ora la tentazione della Rosa è forte e chissà che non decida di trasferirsi a Milano.

Maggioni-Sorgi, duello per la successione
Monica Maggioni e Marcello Sorgi sono in prima fila per prendere il posto di Orfeo. Entrambi i papabili avevano già partecipato alla corsa per l’aggiudicazione dell’incarico, uscendo sconfitti. Quindi la rivincita è dietro l’angolo. Tutti e due accetterebbero il compenso sotto il tetto dei 240 mila. La Maggioni è un’interna quindi non è abituata a cifre da capogiro. Sorgi con l’età è diventato più saggio e quindi sa bene che un incarico così prestigioso si può accettare pure con qualche decina di migliaia di euro in meno. Tra l’altro per lui sarebbe un ritorno al comando. La Maggioni parte favorita, seppure non sia particolarmente ben vista dai renziani. Ma dalla sua parte ha il vantaggio di essere un’interna e di avere tra i suoi sponsor il direttore generale Gubitosi, con il quale vanta un ottimo rapporto. In verità il dg è particolarmente ben disposto anche con Sorgi. Anni di partito Fiat assieme non si dimenticano. Ma i renziani cosa faranno? Nino Rizzo Nervo e Paolo Gentiloni sono i consiglieri più ascoltati dal premier quando si parla di Viale Mazzini. Tra gli interni potrebbe tentare la scalata Vincenzo Morgante, il direttore della Tgr pronto a sfruttare l’amicizia con l’ex consigliere Rizzo Nervo per fare un colpaccio tipo quello che riuscì ad Alberto Maccari. Tra gli esterni non è un segreto che tra i renziani doc ci sia Gaia Tortora del tiggì di La7. Occhio pure a Gerardo Greco e Antonio Di Bella.