Alberto Stasi, la procura chiede la revoca della semilibertà

La procura di Milano chiede la revoca della semilibertà per Alberto Stasi: contestata l'intervista a Le Iene ritenuta non autorizzata.

Alberto Stasi, la procura chiede la revoca della semilibertà

L’intervista non sarebbe stata autorizzata. Per questo motivo la procura generale di Milano ha presentato ricorso in Cassazione per chiedere la revoca della semilibertà per Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara Poggi condannato per l’omicidio di Garlasco a 16 anni di carcere. 

La procura vorrebbe quindi sospendere il provvedimento che il Tribunale di sorveglianza ha emanato, concedendo la semilibertà a Stasi. In particolare l’impugnazione è legata alla mancata richiesta di autorizzazione a rilasciare un’intervista al programma Le Iene, svolta durante un permesso per un ricongiungimento familiare.

La procura di Milano chiede di revocare la semilibertà ad Alberto Stasi

Secondo il pg i giudici avrebbero dovuto valutare diversamente. La procura generale aveva già dato un parere negativo davanti al tribunale di sorveglianza di Milano. E anche in quel caso veniva contestata proprio quell’intervista. Intervista che, però, secondo il direttore del carcere di Bollate, Giorgio Leggieri, non aveva causato “infrazioni alle prescrizioni”. 

La richiesta dei difensori di Stasi per la semilibertà è stata accolta l’11 aprile dalle due giudici del tribunale di sorveglianza e da due esperti. Era quindi stata concessa “con il prosieguo dell’attività lavorativa in corso e l’appoggio abitativo presso lo zio”. 

Si era valutato positivamente, in quel caso, il “percorso carcerario connotato dal rigoroso e costante rispetto delle regole, anche nel corso di benefici penitenziari concessi”. Si dice fiduciosa l’avvocata Giada Bocellari, legale di Stasi, spiegando che la vicenda è stata già “ampiamente chiarita dal carcere e dal tribunale di sorveglianza”. 

Inoltre, se “Stasi ha violato una prescrizione” con l’intervista, allora “i giudici avrebbero dovuto revocargli il lavoro esterno, anche perché la semilibertà non era stata ancora concessa”, secondo la legale. L’intervista è andata in onda il 30 marzo. Il ricorso, di cui è stata data notizia solo oggi, è stato presentato circa un mese fa.