Allarme siccità in Italia, i fiumi in secca. Nuovo decreto e commissario straordinario per contrastare l’emergenza

Allarme siccità, nuove misure per contrastare l'emergenza. Dal governo previste delle misure straordinarie ma potrebbero non bastare.

Allarme siccità in Italia, i fiumi in secca. Nuovo decreto e commissario straordinario per contrastare l’emergenza

Allarme siccità in Italia, da giorni non si parla d’altro. Dopo l’emergenza evidenziata dall’Anbi, il governo intende rispondere con un nuovo decreto e misure straordinarie. Tuttavia, tutto ciò potrebbe non bastare.

Allarme siccità in Italia, i fiumi scompaiano

Qualche giorno fa è arrivato l’allarme siccità in Italia dall’Anbi(Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue). In questo inizio di primavera idrica, si legge in un lungo comunicato stampa, sorride la Valle d’Aosta, ma non certo il confinante Piemonte. Nella regione montana, infatti, i 72 millimetri di pioggia, caduti a Marzo, sono superiori alla media storica mensile, nella quale invece rientra l’indice SWE (Snow Water Equivalent), nonostante uno scioglimento anticipato delle nevi e di cui beneficia la portata della Dora Baltea, che comunque è al 30% circa di quanto mediamente registrato in Aprile (fonte: Centro Funzionale Regionale Valle d’Aosta).

Nel Vicentino in particolare, a causa della scarsità di precipitazioni negli ultimi tempi, il fiume Astico, nella zona di Sandrigo, in località Lupia, è ridotto ormai ridotto alla secca. Una scarsità di piogge che deriva anche dalle alte temperature. Secondo la Coldiretti, quello che abbiamo vissuto è stato il trimestre più caldo di sempre, con una temperatura più alta di 1,44 gradi rispetto al passato. L’annunciato ritorno della pioggia – fa sapere Coldiretti – è importante per dissetare i campi resi aridi dalla siccità e ripristinare le scorte idriche nei terreni, negli invasi, nei laghi, nei fiumi, ma si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino e appenninico“.

Nuovo decreto e commissario straordinario per contrastare l’emergenza

Il governo cerca di contrastare l’emergenza con alcune misure straordinarie. Il nuovo decreto siccità prevede, infatti, un Commissario straordinario nazionale che dovrebbe rimanere in carica fino a dicembre 2023. Tra i primi interventi previsti ci sono il miglioramento delle infrastrutture idriche e di dragaggio degli invasi, (sistemi artificiali per lo stoccaggio dell’acqua.

Un altro punto previsto dal governo nel Decreto è il contrasto a chi ruba l’acqua. Infatti, nell’articolo 13, si legge che chiunque estragga o utilizzi acqua pubblica senza autorizzazione dovrà pagare una multa molto alta, il cui valore è compreso tra gli 8.000 e i 50mila euro.

Tuttavia, per l’Anbi è necessario “snellire gli iter procedurali” come spiegato dal presidente dell’Associazione Francesco Vincenzi. “Ciò che salta subito all’occhio, leggendo le prime informazioni sul decreto, è una generale sburocratizzazione da parte del Governo: non possiamo più aspettare mille pareri su come risolvere la situazione del livello dei grandi laghi, quando il lago di Garda è già solo al 30% del suo riempimento, o il lago Maggiore, altrettanto in sofferenza, si presenta a poco meno della metà del suo livello”.