Alta tensione nel governo, Meloni e Salvini ai ferri corti

Giorgia Meloni avverte Matteo Salvini e chiede di non inseguire il consenso, ma la tensione nella maggioranza continua a crescere.

Alta tensione nel governo, Meloni e Salvini ai ferri corti

Rapporti tesi tra Matteo Salvini e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La maggioranza tira dritto in vista della manovra, ma non senza freddezze e scontri taciti. “Non bisogna inseguire il consenso”, dice Meloni in Consiglio dei ministri prima del varo della Nadef. Meglio puntare su “risultati concreti”.

Un messaggio rivolto chiaramente a Salvini e ai tanti annunci degli ultimi tempi. Il tempo delle promesse elettorali è finito, per la presidente del Consiglio, che deve invece pensare a misure che siano moltiplicatori di crescita, secondo il ragionamento espresso da lei stessa ieri a Palazzo Chigi. 

I segnali di freddezza per Salvini

Negli ultimi tempi il vicepresidente del Consiglio non è di certo stato parco di annunci. Con qualcuno, di Fratelli d’Italia o comunque del governo, pronto sempre a smentirlo. Come è successo nelle ultime ore anche sul Ponte sullo Stretto: Salvini parla di cantieri aperti nel 2024 e il capogruppo di Fdi alla Camera, Tommaso Foti, lo smentisce subito.

Non è andata diversamente sui condoni edilizi, in questo caso smontati addirittura da un altro leghista, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Stesso discorso per la pace fiscale. Meloni ferma tutte le iniziative – più slogan che altro – di Salvini.

Il leader leghista irrequieto: parte il tour per l’Italia

Salvini, allora, rilancia con un tour in vista delle europee. Si parte da Trento e Bolzano già dalla prossima settimana, per poi continuare fino a giugno inaugurando o lanciando opere pubbliche, sempre in veste di ministro. 

Il tour si chiama “L’Italia del sì”, qualcosa di simile a quanto aveva fatto prima di far cadere il governo Conte I nel 2019: in quel caso lo slogan era “Con i sì l’Italia riparte”. Difficile, però, pensare che la fine sia la stessa, perché le destre litigano sempre ma alla fine difficilmente rompono l’alleanza di governo. Almeno finora.