Altri 23 avvisi di garanzia per la tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola. Nell’elenco c’è anche l’ex Prefetto di Pescara, Francesco Provolo

Fra di loro c'è anche l'ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo. Tra i reati ipotizzati pure omicidio e lesioni plurime colpose

Ci sono 23 nuovi indagati nell’inchiesta della Procura di Pescara sulla tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola, dove lo scorso gennaio morirono 29 persone in seguito al crollo dell’albergo per una valanga.

Fra di loro c’è anche l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo. Gli avvisi di garanzia sono in corso di notifica al Comune di Farindola, la Provincia di Pescara e la Prefettura. Lo scorso 2 novembre il Consiglio dei Ministri aveva deliberato lo spostamento di Provolo da prefetto di Pescara a direttore dell’Ufficio centrale ispettivo presso il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Tra i reati ipotizzati dalla Procura guidata dal capo Massimiliano Serpi e dal sostituto Andrea Papalia ci sono quelli di omicidio e lesioni plurime colpose per tutta la catena dei soccorsi, che va dagli indagati della prefettura al Comune di Farindola. Per gli altri indagati sono ipotizzati anche i reati di falso e abuso edilizio.

Questo l’elenco completo: Bruno Di Tommaso, Paolo D’Incecco, Mauro Di Blasio, Enrico Colangeli, Pierluigi Caputi, Carlo Giovani, Vittorio Di Biase, Emidio Primavera, Sabatino Belmaggio, Andrea Marrone, Luciano Sbaraglia, Marco Del Rosso, Massimiliano Giancaterino, Antonio De Vico, Antonio Sorgi, Giuseppe Gatto, Giulio Honorati, Tino Chiappino, Leonardo Bianco, Ida De Cesaris.

“Massima soddisfazione che la magistratura abbia fatto il suo lavoro e che ci sia la speranza di dare giustizia alle povere vittime”, ha commentato l’avvocato Romolo Reboa, che insieme ai legali Roberta Verginelli, Maurizio Sangermano e Gabriele Germano assiste il superstite Giampaolo Matrone e i familiari di Valentina Cicioni, Marco Tanda e Jessica Tinari, tre delle 29 vittime.