Angeletti in paradiso, il ricambio può attendere

di Andrea Koveos

D a tredici anni, inamovibile, alla guida della Uil. Luigi Angeletti ha iniziato la sua carriera sindacale nel 1973 fino alla sua elezione a segretario generale, il 13 giugno 2000. Poltrona che non ha mai più abbandonato, forte di una gestione autoritaria e sicuro di una classe dirigente assolutamente fedele.
Uomo di La Rizza, al suo terzo mandato, Angeletti nasce nel 1949 a Greccio (RI) luogo in cui San Francesco, rappresentò con personaggi viventi la natività di Gesù. Sotto la sua guida, il sindacato, così come rivendica con orgoglio, ha aumentato costantemente i suoi iscritti. Angeletti, poca politica e molta gestione, è anche consigliere del Cnel, grande contenitore “costituzionale”, di politici e amministratori in pensione.
Tutt’altro che pago, però, il segretario sabino sembra non voler trascurare i conti e i profitti. Dall’ultimo bilancio disponibile online l’utile è di oltre 500 mila euro. Un sindacato, così come indica il bilancio 2011, che da tesseramenti e contribuzioni ha incassato quasi 26 milioni di euro, un milione in più rispetto all’anno precedente, con propensione alla crescita, dato che in tempi di crisi rappresenta un valore quantomeno in contro tendenza.

E’ pure vero che in un momento come quello attuale, in cui la disoccupazione è in vertiginoso aumento, un sindacato che fa utili è sempre una cosa buona per gli iscritti e per i lavoratori. Magari può tornar utile anche agli esodati.
L’ Unione italiana del lavoro è un universo particolarmente variegato che assomma diverse attività, investimenti e proprietà. Sul versante del patrimonio immobiliare è sufficiente dire che ci sono voluti 2 anni per censirlo interamente, causa le numerose acquisizioni effettuate nel corso degli anni.
Il bilancio è riferito solo al sindacato. La galassia di tutte le società partecipate, compreso il patronato Ital, il Caf Uil Spa e il fantastico mondo delle assicurazioni, praticato da Laborfin Srl (in affari con Unipol assicurazioni), meritano un capitolo a parte che senz’altro vale la pena approfondire.
Per il momento, non ci tiriamo indietro e qualcosa anticipiamo volentieri: il patronato Ital vanta oltre 60 sedi provinciali, 532 sedi zonali, 20 sedi regionali in Italia ed 134 all’estero in 17 Paesi diversi; il Caf, invece, include più di cento società a responsabilità limitata.

Sul versante dei debiti sono circa tre i milioni di euro che la Uil elargisce alle sue partecipate, di cui 800 mila euro solo alla Labor Spa, mentre con le banche è esposta per un milione e 600mila euro verso Unipol e quasi 2 milioni verso Unicredit.
In cassa risultano esserci un milione e 242 mila di cui 240 mila euro vengono utilizzati per non specificate spese internazionali, con un incremento di quasi 100 mila euro rispetto all’anno precedente, aumento chissà se legato al rincaro delle tariffe aeree. Ma scorrendo attentamente i capitoli economici, l’occhio si sofferma su altri particolari interessanti.
Il valore delle immobilizzazioni, somme cioè impiegate in investimenti vari, ha subito una perdita di 165mila euro, causata dalla svalutazione di titoli Unipol e Banca Etruria.
C’è anche un fondo rischi di oltre quattro milioni di euro riservato alle vertenze in corso. Rischi però che per Luigi Angelitti non sono valutabili in quanto ben ancorato al comando. In un’apologia a lui dedicata, viene definito dai suoi più stgretti collaboratori un antileader.
Eppure proprio nel paese del reatino, in cui è nato, c’è un noto ristorante della zona “il nido del corvo” e mai nome fu più evocativo della sua ultradecennale attività di segretario generale.