Appalti pilotati in Campania alla Sma e al Comune di Napoli: nove misure cautelari. Sotto inchiesta per corruzione anche un consigliere regionale espulso da FdI nel 2018

Emesse nove misure cautelari per gli appalti pilotati in Campania alla Sma: in carcere, anche l'ex consigliere regionale Luciano Passariello.

C’è anche lo zampino di Luciano Passariello, ex consigliere regionale, espulso da Fratelli d’Italia nel 2018, nel giro di appalti pilotati in Campania che ha travolto la Sma e il Comune di Napoli nella giornata di lunedì 20 febbraio.

Appalti pilotati in Campania alla Sma e al Comune di Napoli: nove misure cautelari

L’inchiesta, condotta dalla compagnia di Casalnuovo della Guardia di Finanza e coordinata dai pm Henry John Woodcock e Ivana Fulco, ha portato all’esecuzione di nove misure cautelari. che prevedono la custodia in carcere per tre persone, due arresti domiciliari, un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, un obbligo di dimora e un divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale indirizzato a due dei soggetti coinvolti. Tutti i soggetti indagati devono rispondere a vario titolo dei reati di corruzione, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente in pubblici appalti, induzione indebita a dare o promettere utilità, finanziamento illecito dei partiti.

Passariello è una delle tre persone nei confronti delle quali il gip Antonio Baldassarre ha disposto la misura cautelare in carcere. La medesima iniziativa, oltre all’ex consigliere regionale di FdI, ha coinvolto anche Alessandro Soria, responsabile area manutenzione del territorio della Sma Campania, e Cosimo Silvestro, responsabile delle relazioni esterne e industriali della stessa società. Il gip, poi, ha disposto gli arresti domiciliari per Antonio Tuccillo, amministratore e gestore di una delle società coinvolte nell’inchiesta, e per Agostino Chiatto, dipendente della Sma che faceva parte della segreteria di Passariello. Emesso anche un decreto di sequestro preventivo della somma di circa 700 mila euro.

Sotto inchiesta per corruzione anche un ex consigliere regionale di FdI

Alla luce di quanto emerso dalle indagini, è stato scoperto non solo un sofisticato meccanismo di appalti pilotati volto a favorire specifiche imprese ma anche un vasto giro di mazzette in cambio del voto che rappresenta un altro filone dell’inchiesta dei pm Woodcock e Fulco sulla Sma Campania, società in house della Regione Campania specializzata nella nel prevenzione degli incendi boschivi, nel risanamento ambientale e nel monitoraggio del territorio.

Rispetto allo scambio voto-mazzette, gli inquirenti hanno individuato episodi di “illecita corresponsione di somme di denaro” per la campagna elettorale dell’ex consigliere regionale di FdI candidato alla Camera dei Deputati per le elezioni politiche del 2018.

Secondo gli inquirenti della Procura di Napoli che hanno chiesto e ottenuto dal gip l’arresto di Passariello, l’ex consigliere regionale avrebbe ricevuto denaro in nero da una quindicina di aziende in vista delle politiche di marzo 2018 tra i mesi di dicembre 2017 e febbraio 2018. Le somme corrisposte dalle aziende spaziano da 500 a 23.000 euro. All’epoca dei fatti, inoltre, l’esponente di FdI era presidente della commissione regionale d’inchiesta sulle società partecipate avvero la commissione che avrebbe dovuto supervisionare aziende in house della Campania come la Sma.

I pm ritengono che Passariello abbia “sponsorizzato e di fatto determinato il 30 novembre 2016 la nomina ad amministratore unico della Sma di Lorenzo Di Domenico” e abbia indotto quest’ultimo “a dare, ovvero a promettere, attraverso anche Agostino Chiatto, il suo factotum, l’aggiudicazione di altri appalti”. Anche in questo contesto, sono state fondamentali le intercettazioni. In una delle conversazioni intercettate dalla GdF, infatti, rivolgendosi a Di Domenico, Passariello ha detto: “Secondo te, perché io ti ho messo là, se non per fare soldi”.

Iannone: “Fratelli d’Italia ha espulso Passariello nel 2018”

“In merito all’arresto dell’ex Consigliere Regionale Luciano Passariello si chiarisce che Fratelli d’Italia lo ha espulso dal partito già nel 2018” si è affrettato a dichiarare il Commissario Regionale di Fratelli d’Italia in Campania, Antonio Iannone. “Una scelta di rigore immediatamente consumata – aggiunge l’esponente meloniano -, su proposta del Coordinamento Regionale, dai vertici nazionali del Partito che il Passariello ha attacco anche pubblicamente e scegliendo altre collocazioni politiche”.

“Un’inchiesta di Fanpage ci vide immediatamente reattivi – scrive ancora Iannone – con gli anticorpi morali che il nostro Partito possiede. Per noi la cultura della legalità è la stella polare dell’azione politica e vedere il soggetto interessato essere menzionato come nostro esponente non rende giustizia al fatto vero e al nostro irreprensibile senso di rigore. Dal 2018 Passariello è stato allontanato”.