Arrestata a Latina una 35enne tunisina che sul web istigava alla Jihad. Suoi alcuni tutorial per realizzare ordigni

Chiusa in casa, in un appartamento nel centro direzionale di Latina, passava ore intere sul web, a diffondere messaggi di odio sulle piattaforme social e persino tutorial su come realizzare ordigni e veleni utili a compiere attentati terroristici. Lo ha fatto per settimane. Disoccupata e impegnata in un’opera di propaganda ininterrotta a favore del terrorismo islamico.

Questo l’identikit che si riesce a tracciare alla luce delle indagini della Digos e dell’Antiterrorismo su una 35enne tunisina, fermata giovedì sera nel capoluogo pontino su ordine della Procura di Roma e accusata di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale, addestramento e istigazione a commettere delitti di terrorismo. A far aprire un’inchiesta sulla 35enne, regolare in Italia, è stata una segnalazione dell’Fbi relativa a un profilo Telegram attivo nella propaganda in favore dello Stato islamico.

Gli investigatori hanno ora sequestrato diversi dispositivi telefonici e informatici e stanno cercando di identificare, per individuare soprattutto dove si trovino, le centinaia di contatti della tunisina, con cui tramite WhatsApp condivideva video inneggianti al martirio e contenuti multimediali in cui Osama Bin Laden “invita il popolo musulmano alla lotta armata e al martirio”.