Auto benzina e diesel, stop della produzione rinviato: per il ministro Pichetto il “rinvio è positivo, Italia in prima fila”

Auto benzina e diesel, non c'è stato il voto per decidere sullo stop della produzione dal 2035. Il Governo italiano è soddisfatto.

Auto benzina e diesel, stop della produzione rinviato: per il ministro Pichetto il “rinvio è positivo, Italia in prima fila”

Auto benzina e diesel, rinviato il voto sul provvedimento dell’Ue che prevede lo stop della produzione dei mezzi in questione dal 2035. Da questa decisione l’Italia ne esce senza dubbio contenta, ammettendo così il vergognoso ritardo della transazione ecologica.

Auto benzina e diesel, il voto sullo stop alla produzione è stato rinviato

Non ci sono buone notizie sulla cosiddetta “transizione ecologica”, almeno per quanto riguarda i tempi. Il Coreper, l’organo che riunisce gli ambasciatori permanenti presso l’Unione europea, ha deciso il rinvio del voto che prevede lo stop alla vendita di auto nuove diesel e benzina dal 2035. Inoltre, non è stato nemmeno messo in agenda il prossimo appuntamento per votare sul tema. “Il Coreper tornerà sulla questione a tempo debito” ha comunicato il portavoce della Presidenza svedese del Consiglio Ue,  Daniel Holmberg.

Meloni: “ll rinvio del voto è un successo italiano”

“ll rinvio, a data da destinarsi, del voto alla riunione degli ambasciatori Ue sul Regolamento che prevede lo stop dal 2035 alla vendita di auto nuove diesel e benzina è un successo italiano” è quanto scrive sui social la premier, Giorgia Meloni. “La posizione del nostro governo – ha scritto il presidente del Consiglio – è infatti chiara: una transizione sostenibile ed equa deve essere pianificata e condotta con attenzione, per evitare ripercussioni negative sotto l’aspetto produttivo e occupazionale. La decisione del Coreper di tornare sulla questione a tempo debito va esattamente nella direzione di neutralità tecnologica da noi indicata”.

Per il ministro Pichetto il “rinvio è positivo, Italia in prima fila”

Del rinvio del voto è sicuramente contenta l’Italia, ultima e in forte ritardo Europa sul tema della transizione ecologica. “Il nuovo rinvio in sede Ue sulla decisione riguardante lo stop ai motori termici al 2035 tiene giustamente conto di una forte resistenza di alcuni Paesi europei, con l’Italia in prima fila, a un’impostazione del Regolamento troppo ideologica e poco concreta”, ha fatto sapere il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, commentando il rinvio a data da destinarsi dell’espressione del parere da parte del “Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea” sul Regolamento Ue che blocca la produzione e la commercializzazione dei veicoli alimentati a benzina e diesel dal 2035. “L’Italia – prosegue Pichetto – ha una posizione molto chiara: l’elettrico non può essere l’unica soluzione del futuro, tanto più se continuerà, come è oggi, ad essere una filiera per pochi. Puntare inoltre  sui carburanti rinnovabili – spiega il Ministro – è una soluzione strategica e altrettanti pulita, che consente di raggiungere importanti risultati ambientali evitando pesanti ripercussioni negative in chiave occupazionale e produttiva”.

“La decarbonizzazione del settore dei trasporti, che resta obiettivo prioritario – aggiunge Pichetto – deve tenere conto delle peculiarità nazionali e di tempistiche compatibili con lo sviluppo del settore dell’automotive. Ci auguriamo che questa pausa consenta anche ad altri paesi e alle stesse istituzioni europee una ulteriore riflessione su un tema così importante per cittadini e imprese”.

 

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