Bene la spinta ai consumi. Ma ora occorre tagliare le tasse. Donno (M5S): “Partire dall’Irpef e dal carico sul lavoro. Servono interventi urgenti su fisco, giustizia e turismo”

“Il taglio dell’Iva? Sicuramente può rappresentare una spinta positiva sui consumi in una fase in cui abbiamo necessità di rivitalizzare la domanda. Ma l’obiettivo per il Paese rimane una riduzione generalizzata delle tasse. Nell’ottica di una riforma fiscale complessiva vogliamo intervenire per tagliare l’Irpef e alleggerire il carico fiscale sul lavoro per tutti, partite Iva, artigiani, commercianti, imprenditori, lavoratori”. A sostenerlo è Leonardo Donno, deputato del Movimento Cinque Stelle della commissione Bilancio.

Abbassare l’Iva per rilanciare i consumi è una buona idea o rischia di risultare un’operazione inutilmente costosa?
“Dobbiamo fare tutte le dovute valutazioni del caso. Sicuramente può rappresentare una spinta positiva sui consumi in una fase in cui abbiamo necessità di rivitalizzare la domanda. Al contempo le dico che esistono varie modalità di abbassamento dell’Iva, che può essere generalizzata, selettiva, o inserita in un’operazione legata al cashless. Noi poniamo il tema sul tavolo per discuterne”.

Il viceministro del Mef Laura Castelli ha parlato di taglio temporaneo e selettivo sui settori più colpiti dalla crisi da inserire in una più organica riforma per la riduzione delle tasse e dell’Irpef. I deputati M5S della commissione Finanze dicono che ora l’urgenza è il rinvio delle scadenze fiscali. Qual è la priorità per il Movimento?
“In questo momento tutto ciò che può aiutarci a rilanciare l’economia è una priorità. Lavoriamo parallelamente su due binari, uno riguarda le misure urgenti da realizzare nelle prossime settimane per uscire dall’emergenza, penso ad esempio agli aiuti per un settore importante quale quello del turismo, l’altro di respiro più ampio verte sul piano di rilancio e sul pacchetto di riforme di cui si parla spesso. Mi riferisco al fisco, alla giustizia, a un grande piano infrastrutturale. Sul rinvio delle scadenze c’è ampio consenso e abbiamo chiesto l’ulteriore proroga al 30 settembre, dopo averle già prorogate al 20 luglio”.

Leu chiede una riforma organica del fisco. Pd e Iv paiono privilegiare la strada già imboccata del taglio del cuneo fiscale. O comunque suggerire altre vie. Bankitalia ha frenato. Il premier è davvero isolato nel governo nel suggerire un taglio, ancorché momentaneo, dell’Iva?
“Il Presidente Conte si è dimostrato molto abile nel gestire le diverse anime che compongono la maggioranza e gode di una fiducia solida. La proposta è sul tavolo perché se ne discuta ed è giusto che ciascuna forza politica esprima la propria posizione in merito”.

Una delle ipotesi in campo è quella di legare il calo dell’Iva all’utilizzo dei pagamenti digitali per scoraggiare l’uso del contante. Che ne pensa?
“Eravamo già intervenuti nellla scorsa legge di bilancio con il cashback per incentivare i pagamenti con carte elettroniche. Poi è arrivata l’emergenza Covid e abbiamo dovuto rimandare. L’ipotesi di legare il calo dell’Iva ai pagamenti digitali certamente si inserisce in questo solco”.

La Germania per sei mesi ha varato un taglio di tre punti dell’aliquota più alta e di due punti di quella inferiore. Crede che noi dovremmo essere più coraggiosi?
“Parliamo di economie diverse e vanno pertanto valutate diversamente. Che in Italia ci sia bisogno di scelte coraggiose è fuor di dubbio”.

L’Europa ha spesso chiesto di spostare la tassazione dalla produzione e dal lavoro ai consumi. Dunque di procedere in senso contrario. Crede che di fronte a una proposta di riduzione dell’Iva da parte dell’Italia possa mettersi di traverso?
“Credo che in Italia ci sia bisogno di una riduzione generalizzata delle tasse. L’Ue deve capire che servono sforzi enormi per superare questa crisi. Nell’ottica di una riforma fiscale complessiva vogliamo intervenire per tagliare l’Irpef e alleggerire il carico fiscale sul lavoro per tutti, partite IVA, artigiani, commercianti, imprenditori, lavoratori”.

Alcuni paventano il rischio che col taglio dell’Iva i commercianti potrebbero cogliere la palla al balzo e aumentare i prezzi. Condivide tali preoccupazioni?
“In una fase di debolezza della domanda e di generale pressione al ribasso dei prezzi la trovo un’ipotesi poco plausibile. In ogni caso è bene fare stime accurate prima di prendere qualsiasi decisione sul taglio dell’Iva”.