Berlusconi fa cassa con Mediaset. La Fininvest vende il 7,79% dell’azienda di Cologno: 400 milioni di liquidità. Nuovi investimenti o ritirata?

È cominciata la vendita dei gioielli di famiglia in casa Berlusconi. Ora tocca a Mediaset. Dopo decenni di semina, dunque, è giunta l’ora del raccolto. Alla Fininvest serve liquidità. Ed ecco che la holding decide di mettere in vendita un bel pacchetto di quote dell’azienda di Cologno Monzese. Destinatari di questa bella fetta di capitale del gruppo televisivo (il 7,79%) sul mercato sono gli investitori istituzionali italiani ed esteri, in pratica i fondi pensione, le casse di previdenza, le fondazioni bancarie. Si tratta di un accelerated book building, la procedura scelta da Fininvest per collocare i 92 milioni di azioni che, ai prezzi di borsa attuali, vale più di 390 milioni. A Piazza Affari Mediaset vale 4,26 euro (in rialzo dell’1,48 per cento) sui massimi da un anno. Fininvest passerà dall’attuale 41,28 al 33,4% del gruppo di Cologno Monzese. «La liquidità che si renderà disponibile con questa operazione – dicono in casa del Biscione – consentirà tra l’altro a Fininvest di proseguire nel rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale della società e di agevolare eventuali investimenti in un’ottica di diversificazione del portafoglio azionario». Non è da escludere che questi soldi possano servire alla pay tv di Premium (c’è un’onerosa Champions League da onorare per i prossimi tre anni) o al Milan che necessita di investimenti per tornare ai livelli che competono al club rossonero. Oppure chissà, è cominciata l’operazione sganciamento del Cav? Bisogna tornare indietro di dieci anni per trovare un collocamento di azioni Mediaset. Allora era stata ceduto il 16,7 per cento.

PARTITA A SCACCHI
Tra il dg Rai Luigi Gubitosi e la Commissione di Vigilanza si sta giocando una vera e propria partita a scacchi. Come contenzioso c’è la riforma dell’informazione di Viale Mazzini. La Vigilanza ha dato un parere ok sul piano di riforma dei tg Rai, ma ha invitato il dg a procedere a una revisione «con l’obiettivo di garantire il pluralismo e l’identità editoriale delle singole testate». Un sì condizionato, dunque. Ma in Rai, come è noto, non sono in molti i favorevoli alla riorganizzazione. Pesante la replica del cdr del Tg3: «Che senso ha una revisione di un piano di un direttore generale in scadenza? La riforma dell’informazione del servizio pubblico è necessaria, ma non può venire prima di quella della governance». Inoltre l’intervista a Repubblica di Gubitosi ha lasciato una scia di polemiche. Il dg ha preso di mira «il partito della conservazione, che unisce parte della politica e del sindacato». E ora è atteso a chiarire i suoi concetti proprio in Vigilanza.

BUONGIORNO RAIUNO
Continua ad avere l’oro in bocca il mattino di Raiuno. Unomattina dà il buongiorno a 1.162.000 telespettatori con il 21,59% di share. E a seguire Storie Vere con Eleonora Daniele stabilisce un record dopo l’altro. (1.217.000 spettatori con il 23,3% sono i dati dell’ultima performance).

COMPLIMENTI PRESIDENTE
Su Rai2 l’intrattenimento de I Fatti Vostri supera la media di un milione di telespettatori e sfiora l’11% di share. Complimenti a Giancarlo Magalli, il neo presidente eletto dal web.