Bimbi nel bosco, al Csm chiesta una pratica a tutela dei magistrati. E puntuale arriva l’attacco di Salvini

"Chi tutela i bambini?". Ennesimo attacco di Salvini ai magistrati del caso dei bimbi nel bosco. Al Csm chiesta la tutela per i giudici

Bimbi nel bosco, al Csm chiesta una pratica a tutela dei magistrati. E puntuale arriva l’attacco di Salvini

Tutelare i magistrati del tribunale per i minorenni dell’Aquila che si stanno occupando della vicenda dei tre minori che vivevano con i genitori in un casolare nei boschi di Palmoli (Chieti) e che hanno firmato il provvedimento con cui è stato disposto l’allontanamento dal contesto familiare e il loro collocamento in una struttura protetta.

È quanto hanno chiesto ieri tutti i consiglieri togati (ad eccezione della togata di Magistratura Indipendente Bernadette Nicotra) e i laici Roberto Romboli (eletto in quota Pd), Michele Papa (M5s) ed Ernesto Carbone (Iv) del Csm.

I magistrati vogliono solo proteggere i minori

Il provvedimento in questione, osservano i consiglieri firmatari nella richiesta di apertura pratica, “rientra nell’esercizio delle funzioni attribuite dalla legge alla giustizia minorile tipiche attribuzioni dell’autorità giudiziaria minorile e persegue esclusivamente finalità di protezione dei bambini coinvolti”.

Una finalità legittima che però è diventata matria di polemica politica, come scrivono i firmatari: “Alcune dichiarazioni pubbliche hanno definito la decisione come un ‘sequestro’ di minori, l’hanno qualificata con espressioni fortemente denigratorie e hanno annunciato iniziative ispettive e interlocuzioni dirette con i giudici investiti del procedimento. Tali affermazioni provenienti anche da rappresentanti di pubbliche Istituzioni trascendono la legittima critica a un atto giudiziario e finiscono per colpire direttamente l’operato dei magistrati del tribunale per i minorenni, esponendoli a una indebita pressione anche mediatica”.

Gli attacchi di Meloni e Salvini

Il riferimento non certo velato è agli attacchi arrivati ai magistrati della premier Giorgia Meloni (che aveva sollecitato il ministro Carlo Nordio a inviare gli ispettori a L’Aquila, puntualmente soddisfatta) e dal vice-premier Matteo Salvini (“Mi ripropongo, non da ministro ma da genitore, da padre e da italiano, di seguire direttamente la vicenda e se serve, di andare sul posto perché ritengo vergognoso che lo Stato si occupi di entrare nel merito dell’educazione privata, delle scelte di vita personali di due genitori che hanno trovato nell’Italia un Paese ospitale e che invece gli ruba i bambini”, aveva detto).

E, non a caso, ieri il primo a commentare la richiesta di tutela del Csm è stato proprio Salvini: “I giudici tutelano i giudici. E quei tre bambini strappati ai genitori, chi li tutela?”, ha infatti postato il ministro sui social.