Bruxelles, caccia al fuggitivo nella città terrorizzata. Quattro nel commando: 3 kamikaze, uno fu fermato in Turchia

La Procura prova a fare chiarezza sulle indagini delle stragi di Bruxelles. Ad agire almeno quattro persone. Tre i kamikaze, mentre un uomo è in fuga

Sono almeno quattro le persone che hanno partecipato agli attacchi di ieri che hanno messo a ferro e fuoco Bruxelles. Due le persone identificate dalle forze di polizia con certezza: Khalid El Bakraoui, che si è fatto esplodere nella metro di Maalbeek, e suo fratello Ibrahim, che si è fatto esplodere all’aeroporto di Bruxelles. Gli altri due attentatori comparsi nei video di sorveglianza dell’aeroporto risultano ancora non identificati. Uno si sarebbe fatto esplodere, l’altro, un uomo con il cappello e la giacca bianca nella foto diffusa dalla polizia, è in fuga e attualmente ricercato. Questo quanto emerge dal punto fatto dal procuratore federale belga Frédéric Van Leeuw in conferenza stampa.

GLI ATTENTATI – Per quanto riguarda l’attentato alla metro, Khalid avrebbe attivato la bomba mentre era a bordo del secondo vagone proveniente dalla stazione di Schuman. Ibrahim, che sarebbe il kamikaze dell’aeroporto, a giugno sarebbe stato arrestato in Turchia. A renderlo noto il presidente turco Erdogan che ha spiegato che successivamente all’arresto è stato deportato in Belgio e rilasciato dalle attività locali poco dopo e perché “non aveva legami col terrorismo”. Il suo computer è stato ritrovato in un secchio della spazzatura. Il bilancio complessivo delle stragi resta ancora provvisorio e, per il momento, parla di 32 morti e 270 feriti. Nel frattempo si procede con il riconoscimento delle vittime, tra cui ci sarebbe anche una donna italiana.