Caso Cospito, la Direzione antiterrorismo chiede la revoca del 41 bis

La Direzione nazionale antiterrorismo e antimafia dà parere favorevole alla revoca del 41 bis per l'anarchico Alfredo Cospito.

Caso Cospito, la Direzione antiterrorismo chiede la revoca del 41 bis

La Direzione nazionale antiterrorismo e antimafia è favorevole alla revoca del 41 bis per l’anarchico Alfredo Cospito. A renderlo noto è il suo difensore, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, spiegando che la richiesta è arrivata nel corso dell’udienza davanti al tribunale di Sorveglianza di Roma, che si è riservato di decidere.

La Dnaa ha dato il suo parere favorevole in relazione all’istanza presentata dalla difesa dell’anarchico. I giudici comunicheranno una decisione in merito all’isolamento e all’applicazione del carcere duro per Cospito solamente nei prossimi giorni, secondo quanto viene riferito. 

La Direzione nazionale antiterrorismo e antimafia chiede la revoca del 41 bis per Cospito

Le motivazioni presentate dal difensore di Cospito partono dal “presupposto applicativo” del regime del 41 bis, adottato nei confronti dell’anarchico, che è “stato espressamente individuato nella necessità di interrompere l’attività comunicativa dello stesso, al fine di sanzionare l’istigazione ravvisata nel suo contenuto”.

Per due volte, spiega il legale, il tribunale del riesame “ha escluso che le esternazioni del Cospito siano idonee a istigare” o che “rappresentino indicazioni idonee ad indirizzare i soggetti presenti all’esterno a determinarsi a specifiche condotte criminose, ritenendo al contrario che le medesime si sostanzino nella manifestazione del pensiero politico del suo autore”.

Ciò sarebbe un “indubbio e scardinante elemento di novità che doveva necessariamente condurre il ministro (Nordio, ndr) a una rivisitazione urgente e non differibile del regime differenziato in esecuzione”, secondo Flavio Rossi Albertini. Che ha presentato reclamo questa mattina, sottolineando come risulti “incontestabile l’illegittimità del silenzio rifiuto serbato dal ministro rispetto agli elementi di novità addotti dalla difesa nell’ambito della valutazione in alcun modo politica, bensì squisitamente giuridica allo stesso demandata”, considerando che “non si rinvengono più gli elementi normativamente richiesti per il mantenimento del regime differenziato” per Cospito.