Caso Hasib Omerovic, gli agenti sarebbero intervenuti senza mandato di perquisizione

La famiglia del 36enne disabile rom, Hasib Omerovic, accusa la Polizia di averlo malmenato e gettato dalla finestra.

Caso Hasib Omerovic, gli agenti sarebbero intervenuti senza mandato di perquisizione

Nessun mandato di perquisizione da parte della Procura di Roma. È quanto emerge, secondo quanto ha riferito oggi l’Ansa, dai primi accertamenti svolti nell’ambito dell’indagine sul caso di Hasib Omerovic, il disabile rom precipitato, a fine luglio, dalla finestra di un appartamento di Primavalle, popoloso quartiere alla periferia di Roma.

La Procura di Roma non avrebbe autorizzato alcuna perquisizione nell’abitazione di Hasib Omerovic. Il giovane precipitato da una finestra a fine luglio

Chi indaga sull’accaduto, dunque, dovrà chiarire se sia trattata di una perquisizione di iniziativa coordinata da un funzionario della Questura o di una decisione presa dagli agenti che verrano sentiti dagli inquirenti nelle prossime ore.

Quella di Hasib Omerovic è sembrata, fin dalle prime batture, una vicenda spinosa a tal che il caso è arrivato anche in Parlamento e ovviamente anche a Piazzale Clodio con un fascicolo aperto con l’ipotesi di reato di tentato omicidio. La famiglia del 36enne ha accusato apertamente gli agenti di averlo scaraventato dalla finestra nel corso di una perquisizione.

Sulla vicenda è stata presentata anche un’interrogazione parlamentare e il 5 agosto scorso i coniugi Omerovic-Sejdovic hanno depositato un esposto alla Procura della Repubblica. L’uomo attualmente è in coma.

La testimonianza della sorella di Hasib porta alla luce i dettagli della vicenda: “Ho sentito suonare e ho aperto la porta – ha raccontato la sorella nell’esposto presentato in Procura – una donna con degli uomini vestiti normalmente sono entrati in casa. La donna ha chiuso la serranda della finestra del salone. Hanno chiesto i documenti di mio fratello”.

Stando a quanto riferisce la ragazza e riportato nella denuncia il fratello si sarebbe spaventato e si sarebbe chiuso nella sua stanza. A quel punto gli agenti avrebbero forzato la porta. “Lo hanno picchiato con il bastone, è caduto e hanno iniziato a dargli i calci; è scappato in camera e si è chiuso così loro hanno rotto la porta e gli hanno dato pugni e calci. Poi, lo hanno preso dai piedi e lo hanno buttato giù”, riferisce la sorella.

La nota della Polizia: “La Questura di Roma sta effettuando accertamenti per far luce su quanto accaduto con la massima trasparenza”

“In relazione all’intervento effettuato a fine luglio in zona Primavalle – ha riferito ieri la Polizia di Stato in una nota -, dagli agenti del locale Distretto di Polizia, presso l’abitazione della famiglia Omerovic, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza comunica che il Capo della Polizia Lamberto Giannini segue in prima persona gli accertamenti che la Questura di Roma sta effettuando per far luce su quanto accaduto con la massima trasparenza garantendo una costante collaborazione alla Procura della Repubblica”.

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