Caso Maugeri, nuovi guai per Formigoni. Per la magistratura contabile l’ex governatore lombardo e gli altri condannati devono restituire circa 60 milioni

La Procura lombarda della Corte dei Conti ha chiesto la condanna al risarcimento del “danno erariale” per circa 60 milioni di euro per l’ex governatore Roberto Formigoni, per la Fondazione Maugeri e per altri imputati nel procedimento sulla vicenda dei finanziamenti erogati dalla Regione Lombardia alla Maugeri, fino all’anno 2011. Vicenda che sul fronte penale ha portato alla condanna definitiva per corruzione a 5 anni e 10 mesi per lo stesso Formigoni, ora in carcere.

A giugno all’ex governatore lombardo sono stati già sequestrati in via conservativa 5 milioni di euro, compresi vitalizi e pensione, e in caso di condanna quella cifra potrebbe essere pignorata. I sostituti procuratori della Corte dei Conti, Antonino Grasso e Alessandro Napoli, hanno ricostruito che Formigoni e gli altri imputati avrebbero fatto parte di un “sodalizio di persone fisiche” a cui sarebbero stati retrocessi quei circa 60 milioni di euro di finanziamenti pubblici erogati dalla Regione Lombardia, a titolo di “funzioni non tariffabili”, alla Fondazione Maugeri.

Oltre all’ex governatore e alla Fondazione Maugeri, sono imputati anche l’ex patron della struttura sanitaria Umberto Maugeri, l’ex direttore finanziario Costantino Passerino, e i “collettori” delle tangenti pagate all’ex governatore Pierangelo Daccò e l’ex assessore lombardo Antonio Simone. “L’impianto accusatorio della Procura della Corte dei Conti – ha detto il pm Grasso nella requisitoria – si basa in buona parte, ma non solo, sulla ricostruzione accusatoria fatta dalla Procura ordinaria. E riguarda, in particolare, la concessione di finanziamenti pubblici a titolo di ‘funzioni non tariffabili’ che in parte sono stati utilizzati per remunerare le prestazioni rese dalla struttura sanitaria, e in buona parte, per circa 60 milioni, sono stati retrocessi alle persone fisiche, che fanno parte di un sodalizio”.