Il centrodestra è a pezzi ma Salvini continua a parlare da leader. “È giunto il momento di federarci. Il modello può essere quello del Partito Repubblicano americano”

Per Salvini nel centrodestra è giunto il momento di federarsi. "Il modello può essere quello del Partito Repubblicano americano".

“È inutile nasconderci dietro un dito. Le votazioni per il presidente della Repubblica hanno mostrato la potenziale forza, ma anche i limiti, della coalizione di centrodestra come è attualmente. Bisogna reagire e creare daccapo le condizioni del nostro stare insieme”. È quanto ha detto a Il Giornale il leader della Lega, Matteo Salvini.

“Anche il progetto più convincente ha bisogno di una gamba politica che lo faccia camminare – ha aggiunto Salvini -, di una organizzazione adeguata che metta capo a una unità di intenti e di azione pratica che valorizzi e non disperda le nostre forze. Gli attuali schemi non riescono a garantire del tutto questo ancoraggio al reale: non basta sommare le nostre forze ma è necessario che si cominci a ragionare in un’ottica veramente unitaria. È giunto il momento di federarci”.

Secondo Salvini il centrodestra per federarsi  ha “bisogno di superare gli egoismi: non annullando, ma valorizzando le nostre differenze e facendole poi convergere in una sintesi in cui tutti si possano riconoscere”. Il Capitano indica, poi, gli obiettivi: “Prima di tutto l’Italia, il sentimento nazionale che deve farci da guida e portarci a difendere gli interessi dei nostri cittadini”. Poi “c’è uno Stato da riformare, con tutta la sua amministrazione e la sua burocrazia”.

Inoltre “crediamo in una seria riforma della giustizia, che vogliamo autonoma e terza, cioè non politicizzata come avviene oggi in molti casi”. E ancora “crediamo nei valori della sicurezza e della legalità, contro la violenza diffusa nelle nostre strade, vicini alle forze dell’ordine che devono farsene garanti ogni giorno fra mille difficoltà”. “Contro il fanatismo islamico, e contro ogni forma di intolleranza, ci richiamiamo con forza ai valori di tolleranza, convivenza e rispetto reciproco che affondano nelle radici giudaico-cristiane della nostra cultura”. “Crediamo nei valori cristiani e della famiglia, che vogliamo tutelare ritenendola il baluardo stesso della nostra civiltà”.

“Vogliamo che l’Italia sviluppi una politica estera autonoma e di salvaguardia dell’interesse nazionale –  ha detto ancora Salvini -, ma in un contesto di lealtà con i nostri alleati e nella cornice del tradizionale atlantismo. Altri punti potranno chiaramente essere discussi e introdotti nella nostra agenda. Già questi però sono sufficienti a indicarci una direzione di marcia. Il nostro modello può essere quello del Partito Repubblicano americano: la federazione di centrodestra delle forze che appoggiano il governo Draghi sarà uno spazio politico ove troveranno ospitalità le varie anime e le diverse sensibilità di una cultura politica alternativa al progressismo di sinistra”.

“Ci troviamo a un bivio – ha concluso Salvini -: vivacchiare può significare morire, decidersi per un cambiamento e federarsi è un rischio, ma anche un’opportunità. È l’occasione per cambiare il centrodestra e, con esso, trasformare, finalmente e in modo sostanziale, anche l’Italia. Ora o mai più”.

Leggi anche: Il centrodestra non c’è più. Va ricostruito. La Meloni: “Avevamo i numeri, come maggioranza relativa, almeno per dare le carte. Ma nella coalizione molti non lo hanno voluto”.