Ci mancava la guerra dei decreti. Per Fontana vale il suo e non quello del Governo. La Lombardia chiede anche di sperimentare il farmaco giapponese

“La prima questione che voglio affrontare è quella relativa ai dubbi sul fatto che valga, per quanto riguarda i punti di conflitto, l’ordinanza regionale o il decreto del governo. Nell’ordinanza ci sono restrizioni maggiori. Ho già chiesto un parere all’ufficio legale e la prima risposta che ho avuto è che deve prevalere l’ordinanza regionale”. E’ quanto ha detto, nel corso di una comunicazione alla stampa, il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. “In ogni caso – ha aggiunto il governatore lombardo -, dal momento che ritengo che non si debba creare alcun conflitto, ho inviato una nota formale al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in cui chiedo che il Ministero esprima il suo parere e dica formalmente se si applica l’ordinanza o il Dpcm. I cittadini devono avere certezze e non confusione”.

“Sulla questione sul farmaco Avigan – ha aggiunto Fontana -, che per alcuni si è dimostrato utile per una cura, sottolineo che sono questioni scientifiche che devono essere sottoposte a sperimentazione. Questa però non può più essere fatta a livello regionale, ma solamente dall’Aifa. Quindi, anche una possibile sperimentazione, che magari avremmo voluto fare sul nostro territorio, non la possiamo fare. Chiederò oggi al ministro Speranza di velocizzare questa sperimentazione per avere una risposta rapida e capire se questo farmaco può essere utilizzato”.

La Giunta della Regione Lombardia, ha fatto sapere sempre Fontana, ha approvata una delibera che “prevede l’isolamento dei positivi in varie strutture, come gli ospedali militari che abbiamo allestito o gli alberghi”. “Di uno – ha spiegato il presidente – abbiamo già la conferma, ma se sarà il caso, andremo a reperirli e sequestrarli. Comunque concorderemo ogni scelta con l’Associazione degli Albergatori, ma cerchiamo di fare accordi con tutte le strutture che si metteranno a disposizione. Negli alberghi andranno le persone che si trovano nelle proprie abitazioni e che non possono rimanere in isolamento correttamente all’interno del proprio domicilio”.

A proposito dell’ultimo Dpcm emanato dal Governo, Fontana ha detto di non essere “particolarmente contento” perché il decreto “va a creare degli spazi che noi avevamo cercato di coprire”. “Io – ha aggiunto – ho già detto e ribadisco che voglio avere un rapporto positivo con il governo e voglio andare in condivisione sulle scelte che faccio. Poi accetto quello che mi diranno i giuristi, ossia se vale la mia ordinanza o se vale il Dpcm. Questa seconda ipotesi, però, significa che gli uffici pubblici sono aperti tutti, gli studi professionali sono aperti, non ci sono sanzioni contro gli assembramenti, i cantieri edili sono aperti, gli alberghi sono aperti. Noi avevamo dato una stretta maggiore, però se si dovrà applicare quello, applicheremo quello”.