Con la fine del Reddito di cittadinanza a rischio anche l’assegno unico: chi può perderlo e come fare per evitarlo

La fine del Reddito di cittadinanza mette a rischio l'assegno unico: sarà necessario presentare una nuova domanda per evitare la decadenza.

Con la fine del Reddito di cittadinanza a rischio anche l’assegno unico: chi può perderlo e come fare per evitarlo

Assegno unico a rischio per i beneficiari del Reddito di cittadinanza. L’arrivo dell’Assegno di inclusione, che sostituirà la misura finora in vigore per le famiglie con redditi più bassi e in difficoltà economica, complica le carte in tavola per la richiesta del sostegno per chi ha figli.

Finora i beneficiari del Reddito di cittadinanza hanno ricevuto l’assegno unico in automatico, senza dover fare domanda. Ma ora che il Reddito non esisterà più le regole saranno diverse, come specificato dall’Inps con un messaggio. 

Il messaggio dell’Inps su Reddito di cittadinanza e assegno unico: come evitare di perdere la misura

Come spiega l’istituto di previdenza, i nuclei familiari che hanno diritto all’assegno unico anche dopo la scadenza delle sette mensilità previste per il Reddito, dovranno “presentare domanda autonoma per il riconoscimento del medesimo assegno entro l’ultimo giorno del mese di competenza del Reddito di cittadinanza”. Quindi le famiglie che hanno diritto all’assegno unico e che oggi ricevono la misura introdotta nel 2018 dal governo Conte I devono presentare domanda per accedere alla misura prevista per chi ha figli prima della scadenza del Reddito.

In quanti rischiano di perdere l’assegno unico

La novità riguarda 350mila nuclei familiari che sono attualmente beneficiari del Reddito di cittadinanza, con 600mila figli coinvolti. L’assegno unico ha portato all’erogazione di pagamenti per 1,2 miliardi al mese nel 2022 e di 1,4 miliardi al mese per la prima parte del 2023. 

Le scadenze del Reddito di cittadinanza

Altra novità comunicata dall’Inps riguarda la scadenza del Reddito di cittadinanza. Il beneficio viene riconosciuto per un massimo di sette mensilità e comunque non oltre il 31 dicembre 2023. Questo limite temporale non si applica per coloro i quali viene comunicata “la presa in carico da parte dei servizi sociali entro il termine d sette mesi”.

Questo vuol dire che chi va in un centro per l’impiego e inizia a cercare attivamente lavoro avrà diritto al Reddito per qualche mese in più, fino al 31 dicembre del 2023, come comunicato dall’istituto di previdenza.