I 400 torinesi che denunciano Conte per abuso d’ufficio, sequestro di persona e attentato alla Costituzione

400 torinesi denunciano l'ex premier Giuseppe Conte per sequestro di persona, abuso d'ufficio e attentato alla Costituzione per il lockdown

I 400 torinesi che denunciano Conte per abuso d’ufficio, sequestro di persona e attentato alla Costituzione

Quattrocento torinesi hanno denunciato l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte per le misure anti-Covid del lockdown del 2020. E ne chiedono anche il processo per epidemia o omicidio colposi. Ma soprattutto perché le misure restrittive hanno violato i più elementari diritti costituzionali.

I 400 torinesi che denunciano Conte per abuso d’ufficio, sequestro di persona e attentato alla Costituzione

La cronaca di Torino del Corriere della Sera dice che in procura sono arrivate 400 denunce all’ufficio notizie di reato. La maggior parte riguarda il presunto attentato ai diritti costituzionale. I cittadini lo accusano di sequestro di persona perché ritengono che qualcuno li abbia costretti a rimanere in casa contro la propria volontà. Altri parlano di abuso d’ufficio e attentato alla Costituzione:

Una carrellata di improvvisati giuristi: alcuni scrivono di proprio pugno un esposto e spiegano perché il governo è fuorilegge, citando le tante restrizioni imposte durante la pandemia: l’impossibilità di uscire dopo le 22, il divieto di abbandonare il proprio comune di residenza o di raggiungere la seconda casa al mare.

Altri invece preferiscono affidarsi al linguaggio codificato della legge e compilano con i propri dati anagrafici un modulo prestampato di querela nel quale vengono elencate le presunte violazioni del premier, nonché analizzata dal punto di vista legale l’illegittimità dei Dpcm che si sono susseguiti nel tempo.

Le querele precompilate hanno girato molto in questi mesi. Una cominciava così. “La presente denuncia ha per oggetto il più grave attacco alla libertà, alla sicurezza e all’incolumità dei cittadini italiani verificatosi a far data dalla caduta del fascismo”.

E i responsabili sono, ovviamente, “i membri del governo che possono essere sin d’ora indicati nelle persone del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dei ministri”. La competenza del tribunale è però a Roma. Dove nei mesi scorsi altre denunce i magistrati le hanno archiviate per insussistenza del reato.

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