Conte lancia la raccolta firme. Iniziativa popolare per la riforma Rai. Il leader M5S attacca Fuortes sulle nomine. “Aveva promesso indipendenza, intendeva solo da noi”

“Abbiamo applaudito di fronte a un nuovo amministratore delegato che aveva annunciato di voler tenere fuori dalla Rai la politica".

Conte lancia la raccolta firme. Iniziativa popolare per la riforma Rai. Il leader M5S attacca Fuortes sulle nomine. “Aveva promesso indipendenza, intendeva solo da noi”

“Abbiamo applaudito di fronte a un nuovo amministratore delegato che aveva annunciato di voler tenere fuori dalla Rai la politica. Ma non è stato così. E allora non si capisce quale sia stato il criterio applicato per le nomine. Alla fine si è deciso di raccogliere le istanze di tutte le forze politiche, anche dell’opposizione, ad eccezione del partito di maggioranza relativa. E questo noi non lo comprendiamo”.

Incalzato da Corrado Formigli su La7 (qui la puntata) il leader M5S, Giuseppe Conte, torna ad attaccare sulla Rai. I consiglieri di amministrazione, spiega, si sono lamentati perché non sono stati coinvolti tanto che hanno rifiutato un incontro proposto due ore prima dell’arrivo della lista pre-cofenzionata. “Io non so se le nomine Rai siano state discusse a Palazzo Chigi: ma posso dire che quando ero presidente del Consiglio non ci sono mai stati tavoli per la Rai”, ricorda puntuto. Ma non siamo arrabbiati, dice.

MODELLO BBC. “Io sono sereno: ora avremo più forza per sostenere la nostra battaglia per una riforma” del servizio pubblico e “raccoglieremo le firme per un’iniziativa popolare”. Il M5s ha aggiunto ha un paio di proposte: una passa per l’Agcom e l’altra per la costituzione di una fondazione sul modello della Bbc”. La riforma Rai di Matteo Renzi, spiega, ha fallito perché ha aggravato i problemi accentrando troppo i poteri nella figura dell’ad.

Il Governo Draghi si sta spostando a destra? “Più che questo mi inizia a preoccupare seriamente questa maggioranza che si sta prefigurando con uno schiacciamento di Iv a destra “. E che prelude a intese anche per l’elezione del successore di Sergio Mattarella al Colle. “La sinergia di Iv con le forze di centrodestra è un problema politico serio da affrontare alla luce del sole”, dice. Il M5S di Conte ribadisce il suo sostegno al Governo Draghi. Dunque niente Colle per l’ex numero uno della Bce?

GIACCHETTA. Il M5S, spiega Conte, non ha nessuna preclusione ma ancora gli obiettivi per cui questo Esecutivo è nato non sono stati ancora raggiunti: c’è il Pnrr da realizzare e la quarta ondata Covid da gestire. “Mi preoccupa il Pnrr non di tirare Draghi per la giacchetta. Non è interesse del Paese andare ora al voto. E questo lo dico sebbene il M5S abbia pagato un prezzo alto nel sostegno a questo Governo. Basta pensare a quanti parlamentari nostri sono andati via quando si è formato”.

E poi il duro affondo su Renzi. No non ci sarà nessun confronto in tv, ribadisce Conte: “Ma cosa dobbiamo fare, un pollaio davanti ai cittadini? Auguro al senatore Renzi di uscire indenne da tutte le inchieste. Il problema è che noi, però, non possiamo consentire a un politico con i suoi comportamenti smargiassi e spavaldi di degradare l’etica pubblica. Io non faccio show, non faccio pagliacciate”.

Il M5S entrerà nel gruppo dei socialisti in Europa? “Noi siamo una forza che guarda all’ambiente, all’ecologia e agli esclusi. Siamo nel campo largo dei progressisti e questo ci permette di avere in Europa una interlocuzione con socialisti e democratici: ma non dev’essere un predellino, per entrarci bisogna vedere se ci sono le condizioni”.

Stop, infine, al giochino Di Maio contro Conte. “ La verità è che Di Maio è stato un leader, rispettato, ma ora non lo è più e ha una ruolo in un organismo di garanzia che è importante. Non abbiamo problemi da questo punto di vista. Abbiamo un’architettura statutaria che rispettiamo: lui ha un ruolo importante nel Movimento. Ma è chiaro che ci continueremo a confrontare su tutto”.

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