Coronavirus, Conte firma il decreto con le misure urgenti. “Non dobbiamo spaventarci, il numero dei contagi potrà crescere ancora. Serve spirito di collaborazione”

“Ho appena firmato il decreto attuativo che dispone queste misure per i prossimi 14 giorni. Non dobbiamo spaventarci, il numero dei contagi potra’ crescere ancora”. E’ quanto ha detto il premier Giuseppe Conte in collegamento con Domenica In sottolineando che si tratta del provvedimento per rendere operativi i provvedimenti decisi dal Consiglio dei ministri ieri sera. “Chiediamo dei sacrifici ai cittadini, che dovranno subire delle restrizioni personali – ha aggiunto – ma li ripaghiamo con l’assistenza e la massima attenzione per la loro salute”.

“Abbiamo già fatto 4 mila controlli con il tampone. Siamo il primo paese in Europa – ha aggiunto il presidente del Consiglio – che ha deciso controlli più rigorosi e accurati e sin dall’inizio abbiamo optato per la linea di massima precauzione e rigore. L’Italia in Ue ha una posizione comparativamente migliore rispetto ad altri Paesi. La linea della massima precauzione ha pagato anche se ora sembra di no. Sono rimasto sorpreso da questa esplosione dei casi. Il tema della massima precauzione dobbiamo continuarlo, stiamo cercando di delimitare, circoscrivere i focolai, fare di tutto per evitare il contagio”.

“Di fronte a questa emergenza – ha aggiunto Conte – non c’è distinzione tra maggioranza ed opposizione. Io personalmente ho voluto informare i leader dell’opposizione delle misure che abbiamo preso. Di fronte alla salute dei cittadini che ci sta a cuore, non ci devono essere colori politici. Porteremo avanti una linea di massimo rigore. Serve uno spirito di collaborazione. Queste misure creeranno disagio personale. Occorrerà esprimere solidarietà ed essere vicini a quelle comunità. Chiedo fiducia e do fiducia a loro”.

“Curare l’aspetto comunicativo – ha detto il premier – per questa emergenza è importante, ho disposto che Borrelli ogni giorno alle 12 esponga un bollettino, perché abbiamo scelto una linea della trasparenza. Questo deve essere accompagnato da una più capillare informazione, anche con l’aiuto dei medici di base, a scacciare via il panico che in questo momento non serve a nessuno”.