Operazione “Reset”: tre arresti a Cortina per estorsione mafiosa e tentativi di infiltrazione negli appalti olimpici

Operazione “Reset” a Cortina: tre arresti per estorsione e tentativi di infiltrazione negli appalti per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026.

Operazione “Reset”: tre arresti a Cortina per estorsione mafiosa e tentativi di infiltrazione negli appalti olimpici

Un’inchiesta della Procura di Venezia fa luce su una presunta rete criminale che avrebbe cercato di infiltrarsi negli appalti per le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. L’operazione, denominata “Reset”, è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Cortina d’Ampezzo, con il supporto dei Nuclei Investigativi di Belluno e Roma.

Su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia, il GIP ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre persone: due fratelli romani, uno finito in carcere e l’altro ai domiciliari, e un terzo uomo sottoposto all’obbligo di dimora nella capitale. Per loro l’accusa è di estorsione aggravata dal metodo mafioso, in concorso tra loro.

L’indagine, avviata nel giugno 2024, rappresenta lo sviluppo di un’inchiesta precedente legata al traffico di stupefacenti nel Bellunese. Secondo gli inquirenti, i due fratelli — già noti alle forze dell’ordine e militanti nella frangia degli “Irriducibili” della Lazio — avrebbero sfruttato la propria fama nell’ambiente ultras e i legami con figure della criminalità romana, tra cui il defunto Fabrizio Piscitelli, alias “Diabolik”, per costruire a Cortina un vero e proprio sistema di potere criminale.

Gli indagati, frequentatori abituali della località ampezzana, avrebbero adottato una strategia a tre fasi: controllo dello spaccio di droga, imposizione nei locali della movida e ingerenze negli appalti olimpici. Dopo aver consolidato la propria influenza sul traffico di stupefacenti, avrebbero esteso la rete di intimidazioni ai locali pubblici, imponendo la gestione di eventi, PR, DJ e buttafuori compiacenti attraverso una società con sede a Roma, formalmente legale ma di fatto strumento per esercitare il controllo sul territorio.

Operazione “Reset”: tre arresti a Cortina per estorsione mafiosa e tentativi di infiltrazione negli appalti olimpici

Le indagini, corroborate anche dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, avrebbero documentato episodi di violenza e minacce. Tra questi, il sequestro e le percosse a un consumatore insolvente, le aggressioni a due dipendenti di locali per “spaccio non autorizzato”, e le intimidazioni al titolare di un noto rifugio-ristorante, costretto con la forza ad accettare l’organizzazione di eventi gestiti dal gruppo.

In un altro episodio, un organizzatore di serate sarebbe stato trascinato nel bosco, picchiato e minacciato con una pistola per aver rifiutato di collaborare. Ma il passaggio più inquietante, spiegano gli investigatori, riguarda il tentativo di infiltrarsi negli appalti pubblici legati ai lavori per i Giochi Olimpici. I due fratelli avrebbero contattato un esponente della Giunta comunale di Cortina, presentandosi come “imprenditori influenti” e offrendo un presunto sostegno elettorale in cambio di favori. Dopo le elezioni, avrebbero inviato al politico un messaggio minatorio per ottenere l’assegnazione di lavori, richiesta mai accolta.

L’operazione “Reset” segna così un nuovo allarme sulle infiltrazioni mafiose nei grandi eventi, con la montagna ampezzana che si conferma terreno di interesse per gruppi criminali pronti a sfruttare le opportunità economiche legate alle Olimpiadi.