Covid, l’occupazione dei posti letto sale al 10% in 24 ore

Risale al 10% la percentuale di posti letto occupati da malati Covid nei reparti ospedalieri di area medica.

Covid, l’occupazione dei posti letto sale al 10% in 24 ore

Sale di un punto nell’arco di 24 ore in Italia, tornando al 10%, la percentuale di posti letto nei reparti ospedalieri di area medica (o non critica), occupati da pazienti positivi al Covid, toccando il 24% in Umbria.

Risale al 10% la percentuale di posti letto occupati da malati Covid nei reparti ospedalieri di area medica

È ferma, invece, al 3% l’occupazione dei posti in terapia intensiva, percentuale ampiamente sotto il livello d’allerta. Entrambi i parametri, a livello nazionale, registravano il 3% esattamente un anno fa.

Nel dettaglio, in base al monitoraggio giornaliero fornito dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), l’occupazione dei posti nelle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19, cresce in 4 regioni: Calabria (4%), Marche (2%), Puglia (3%) e Sicilia (4%); mentre cala in 5: Campania (4%), Friuli Venezia Giulia (4%), Pa Bolzano (1%), Sardegna (3%), Veneto (2%).

È invece stabile in 10 regioni o province autonome: Abruzzo (al 3%), Basilicata (1%), Emilia Romagna (3%), Lazio (5%), Liguria (1%), Lombardia (1%), Molise (3%), Piemonte (2%), Toscana (2%), Umbria (1%). In Pa Trento (0%) e Valle d’Aosta (0%) la variazione non è disponibile.

La percentuale di posti letto in reparto, invece, cala nelle Marche (8%) e in Molise (6%), mentre cresce in 9 regioni: Emilia Romagna (11%), Liguria (13%), Pa Bolzano (12%), Toscana (8%), Pa Trento (10%), Puglia (11%), Umbria (24%), Valle d’Aosta (16%) e Veneto (7%). E’ stabile in 10: Abruzzo (al 9%), Basilicata (14%), Calabria (18%), Campania (11%), Friuli Venezia Giulia (12%), Lazio (9%), Lombardia (8%), Piemonte (4%), Sardegna (8%), Sicilia (21%).

I nuovi casi di Covid registrano un incremento del 50,4% in una settimana. Aumentano anche i ricoveri ordinari (+25,7%) e l’occupazione delle terapie intensive (+15%). E tornano a crescere anche i decessi (+16,3%). A rilevarlo è il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe che segnale una decisa recrudescenza di contagi tra il 22 e il 28 giugno, rispetto alla settimana precedente.

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