Cremona, in coma l’uomo preso a sprangate negli scontri tra autonomi e CasaPound. Si tratta di un militante del centro sociale antagonista Dordoni

Calcio, politica e botte da orbi. Parole che dipingono lo scenario guerrigliero andato in scena ieri a Cremona nel centro sociale Dordoni dopo il derby di calcio fra Cremonese e Mantova. A cadere sul “campo di battaglia” nel raid che, secondo alcuni testimoni, sarebbe riconducibile a “militanti di Casapound di Cremona, Parma e Brescia”, è stato un uomo di 49 anni; ora in coma per aver riportato gravi lesioni alla testa.

LA VICENDA
“Una cinquantina di persone – ha riferito un testimone del centro sociale Dordoni – si sono staccate dal gruppo di tifosi e hanno assaltato il centro sociale. Venivano da fuori, dalle città vicine. Quelli che abbiamo riconosciuto venivano da Parma e da Brescia ed erano di Casapound. Una versione confermata dalla Questura di Cremona, secondo cui la partita di calcio nulla ha a che fare con l’aggressione, che sarebbe riconducibile all’estrema destra: “Non è una violenza legata a questioni calcistiche ma a una contrapposizione politica tra centri sociali e gruppi di estrema destra – ha spiegato un funzionario – Non sappiamo ancora perché è successo, sappiamo solo che una formazione si è spostata dalla zona dello stadio per dirigersi verso il centro sociale dove è avvenuto lo scontro”. Secondo la ricostruzione dei testimoni, le persone che erano dentro al centro sociale Dordoni in quel momento (circa otto) “hanno tentato e sono riusciti a respingere l’attacco, solo che nell’agguato un compagno è finito in coma ed ora è in pericolo di vita. Aveva la testa completamente aperta”. Le informazioni ufficiali sullo stato di salute del ferito, fornite dal 118, riferiscono di una persona colpita “ripetutamente con spranghe e calci, prevalentemente al volto e al capo. All’arrivo dell’automedica il paziente era incosciente e il medico ha proceduto all’intubazione”.

I CHIARIMENTI
Sugli scontri è intervenuto Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza della Segreteria nazionale del Partito democratico: “La natura violenta dei comportamenti che vedono protagonisti gli squadristi di Casapound, conferma quanto sia inaccettabile l’alleanza politica tra la Lega di Salvini e questo ben noto movimento neofascista”. Il dirigente dem ha poi chiesto ad Alfano di fare chiarezza: “Abbiamo presentato un’interrogazione con la quale chiediamo al ministro dell’ Interno la ricostruzione dei fatti e l’ennesima verifica dell’attività svolta da Casapound che di nuovo si trova coinvolta in gravissimi fatti di violenza di stampo squadrista”. L’interessamento di Alfano è stato anche invocato da Sel: “Un uomo di 49 anni – ha detto il coordinatore di Sel, Nicola Fratoianni – è ridotto in fin di vita, mentre, secondo quanto si apprende da ricostruzioni giornalistiche, le forze dell’ordine sono intervenute caricando gli esponenti del centro sociale che avevano provato a fermare i neofascisti di Casapound per facilitarne il riconoscimento. Il governo – conclude – faccia chiarezza.”