di Angelo Perfetti
Non c’è solo la casa di Perugia dove venne uccisa Meredith in vendita. Le abitazioni teatro degli omicidi più efferati, diventati casi di grande cronaca, sono ancora meta di un turismo macabro. Alcune sono state vendute, altre sono rimaste disabitate. E c’è anche chi ha deciso di tornare a viverci.
Il giallo di Garlasco
La villetta dove il 13 agosto 2007 venne uccisa Chiara Poggi, è rimasta sequestrata per otto mesi. I genitori e il fratello della giovane vittima – per il cui omicidio è sotto processo il fidanzato Alberto Stasi – sono tornati ad abitarla 225 giorni dopo delitto. La mamma di Chiara ha continuato a ripetere in ogni intervista di non avere mai pensato neppure per un istante di andare a stare altrove.
Il massacro del Circeo
In un’abitazione a Punta Rossa, sul promontorio del Circeo, la notte del 29 settembre del 1975 si consumò una violenza inaudita nei confronti di Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, all’epoca 17 e 19 anni. Invitate da Giovanni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira, furono violentate, seviziate e massacrate per trentasei ore. Rosaria fu uccisa, mentre Donatella si salvò fingendosi morta. La villa era di proprietà della famiglia Ghira e dopo il dissequestro rimase a lungo sfitta e disabitata fino ad essere venduta, sei anni fa, a nuovi proprietari, che nessuno conosce. E’ quasi sempre chiusa.
Villa Altachiara a Portofino
Nell’ottocentesca Villa Altachiara, arroccata sulla scogliera di Portofino, non avvenne un delitto, ma fu il teatro della scomparsa della contessa Francesca Vacca Agusta, precipitata, per motivi accidentali, in mare nel gennaio 2001; il suo cadavere fu trovato dopo circa 40 giorni in Costa Azzurra. La villa è stata messa all’asta per 26 milioni di euro ma l’incanto è andato deserto.
Perugia, l’assassinio di Meredith
La casa di Perugia dove il primo novembre 2007 venne uccisa la studentessa inglese Meredith Kercher. Per quell’omicidio è stato condannato l’ivoriano Rudy Guede, mentre sono attualmente sotto giudizio in un nuovo processo d’appello la studentessa americana Amanda Knox e il fidanzato dell’epoca Raffaele Sollecito. Condannati in primo grado, erano stati assolti in secondo.
Cogne, l’omicidio di Samuele
Diventato il set prediletto di talk show italiani, l’abitazione non ha mai smesso di essere meta di curiosi. Lo chalet in legno e pietra di Montroz a Cogne, dove il 30 gennaio 2002 fu ucciso Samuele, è sempre di proprietà della famiglia Lorenzi. In casa, ormai da tempo, non si è però più visto nessuno.
Parma, il delitto dei Carretta
La casa dove il 4 agosto ‘89 Ferdinando Carretta uccise padre madre e il fratello è un appartamento di circa 120 metri quadri al primo piano di una palazzina in una zona residenziale. E’ stata venduta a una famiglia del quartiere nel dicembre del 2010 da Ferdinando Carretta che dopo avere raggiunto un accordo sull’eredità con le zie ne è era rientrato in possesso.
La strage di Erba
Nell’appartamento di via Diaz, l’11 dicembre 2006 andò in scena uno dei massacri più crudeli. Lì vennero infatti uccisi Raffaella Castagna, suo figlio Youssef, la madre della donna, Paola Galli, e una loro vicina di casa, Valeria Cherubini. Strage per la quale sono stati definitivamente condannati all’ergastolo i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi. L’appartamento da tre anni è a disposizione della Caritas ambrosiana, per ospitare nuclei familiari in difficoltà. La famiglia Castagna lo ha ceduto in comodato gratuito. L’appartamento di Olindo e Rosa è stato invece venduto all’asta, a una donna di Erba che poi e’ andata ad abitarci.
Novi Ligure, il caso di Omar ed Erika
Da quel mese di febbraio 2001 è diventato il paese di Erika e Omar, il luogo di uno dei delitti più crudeli ed assurdi. Nella villetta a due piani in cui i due fidanzatini minorenni uccisero la madre e il fratello di Erika – Susy Cassini, 42 anni e Gianluca di 11 – dopo il dissequestro, e’ poi tornato a vivere l’ingegner Francesco De Nardo.
La casa di Pietro Maso
Non era ancora ventenne quando il 17 aprile 1991 massacrò i genitori nella loro villetta di Montecchia di Crosara, in provincia di Verona. Per quel delitto Maso ha scontato 22 anni di carcere dei 30 che gli erano stati inflitti. La villetta teatro dell’omicidio e’ stata acquistata diversi anni fa da alcuni italiani ed è ora abitata.