Dati controversi sul vaccino agli under 12. Si punta a immunizzare anche i più piccoli. Ma sulla fascia 5-11 anni manca il via libera dell’Ema

È la prima volta che l’apertura della vaccinazione contro il Covid-19 agli under 12 viene proposta in una conferenza ufficiale.

Dati controversi sul vaccino agli under 12. Si punta a immunizzare anche i più piccoli. Ma sulla fascia 5-11 anni manca il via libera dell’Ema

Stavolta si fa sul serio e da Palazzo Chigi è andata in onda la trimurti e cioè il ministro della Salute Roberto Speranza, il coordinatore della campagna vaccinale generale Francesco Paolo Figliuolo, ma soprattutto il capo del Cts e cioè Franco Locatelli. Nella conferenza stampa si è parlato di molte cose tra cui il fatto che il Green Pass sarà preservato e semmai rafforzato, della terza dose del vaccino “fortemente raccomandata per tutti gli over 60 e le persone fragili che hanno completato da 6 mesi il ciclo vaccinale e poi a tutti coloro che hanno avuto una dose unica di J&J”.

Un accenno forte anche alla “pandemia dei non vaccinati”, come l’ha definita il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn. E poi Locatelli si è – come si suol dire – “allungato” e ha dichiarato: “Ci sarà un’opportunità di protezione offerta anche a questa fascia di età – tra 5 ed 11 anni di età-, sia per proteggere i bambini da forme assai rare, sia per proteggerli da forme di ‘long Covid’, sia per ridurre ulteriormente la circolazione virale”.

Locatelli ha poi aggiunto che “il via libera dell’Ema è atteso per fine dicembre”. È la prima volta che l’apertura della vaccinazione agli under 12 viene proposta in una conferenza ufficiale, presenti i massimi vertici istituzionali in materia e cioè il ministro della Salute, il capo del Comitato tecnico scientifico e l’attuatore del programma vaccinale e questo dà il segno della determinazione governativa a perseguire un obiettivo che in tutto il mondo è invece contestato e su cui non ci sono ancora dati certi.

Non si capisce quale sia la ratio di una vaccinazione di tal fatta quando è sempre stato detto che la stella polare che guida la politica sanitaria della pandemia è la curva costi/benefici. E proprio sulla scorta dei dati di tale curva è fortemente raccomandato il vaccino agli over 60 e ai fragili mentre è stato vietato, ad esempio nella forma di AstraZeneca, agli under 40, soprattutto se di sesso femminile. E poi che accadrebbe con l’introduzione della vaccinazione under 12?

Ci sarebbe un Green Pass? Chi non è vaccinato non potrebbe più frequentare la scuola in presenza, i genitori che si opporrebbero perderebbero la patria potestà? Come si vede tale decisione si tirerebbe dietro una serie di problematiche non di poco conto. Questo dovrebbe far riflettere il governo a procedere con estrema cautela.