di Antonio Rossi
Anziani e disabili costretti a prendere farmaci scaduti, a ingurgitare cibo buono neppure per i maiali, a vivere in locali umidi e coperti da muffe, persino negli scantinati. I controlli compiuti dai carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità nelle strutture italiane per nonni e portatori di handicap hanno mostrato uno dei lati peggiori dell’Italia, quello di chi lucra con persone in difficoltà, negando loro aiuto e privandole anche della dignità. Gli investigatori hanno ispezionato mille centri, ne hanno chiusi diciotto, denunciato 102 persone alle Procure competenti, 174 ai sindaci perché prendano provvedimenti nella loro veste di autorità sanitarie, accertato 174 reati e 251 violazioni amministrative.
Anziani e disabili pagano per avere alloggio in comunità e per il sociale lo Stato investe il denaro di tutti. Gestori senza scrupoli di alcuni centri, intascato il denaro, cercano però di tenere per sé il massimo, dando alle persone che assistono meno del minimo. Vecchiaia e malattia diventano un incubo, ogni giorno un calvario. In una comunità alloggio di Roma, in cui i carabinieri del Nas hanno trovato tre anziani in più rispetto al numero per cui la struttura era autorizzata, i “nonni” erano stati lasciati in un seminterrato, con l’intonaco che cadeva a pezzi e le pareti coperte dall’umidità. Un ambiente malsano e inabitabile. Un’anziana era addirittura in stato di disidratazione, costretta in un letto, e gli investigatori hanno fatto intervenire un’ambulanza del 118, facendo ricoverare la donna in ospedale. Nel corso del controllo, in un congelatore a pozzetto, sono inoltre spuntati fuori dei cibi congelati in cattivo stato di conservazione, petti di pollo e spezzatino di vitella praticamente da buttare, lasciati senza alcun involucro a contatto con il ghiaccio e pronti a finire sulle tavole. Lungo infine l’elenco di carenze strutturali e igieniche, di farmaci e alimenti scaduti sequestrati, di irregolarità nell’inquadramento di medici e infermieri impegnati nelle comunità alloggio. Il monitoraggio dei diversi centri è stato voluto dal ministro della salute, Beatrice Lorenzin, e il bilancio dell’attività dei carabinieri, reso noto ieri, si commenta da solo.