Dopo la condanna della Appendino duemila sindaci sostengono l’appello dell’Anci per cambiare il Tuel. Hanno firmato anche Sala, Nardella, Raggi e de Magistris

Dopo la condanna della Appendino duemila sindaci sostengono l’appello dell’Anci per cambiare il Tuel. Hanno firmato anche Sala, Nardella, Raggi e de Magistris

La condanna della sindaca di Torino, Chiara Appendino (nella foto), per i fatti di piazza San Carlo (leggi l’articolo), ha provocato una reazione corale e immediata dei sindaci italiani: in duemila, nello spazio di poche ore, hanno sottoscritto un appello del presidente dell’Anci, Antonio Decaro, per sollecitare il parlamento a una revisione del Tuel.

Tra loro i sindaci di Comuni grandi e piccoli, del Sud e del Nord, amministratori di ogni orientamento politico: dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi, a quello di Milano, Beppe Sala, dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a quello di Cagliari, Paolo Truzzu, dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, al sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.

Aderiscono i sindaci di tutti i capoluoghi, da Monza (Dario Allevi) a Novara (Alessandro Canelli) da Prato (Matteo Biffoni) a Messina (Cateno De Luca), a Lecce (Carlo Salvemini). Tantissime le firme di sindaci di Comuni piccoli e piccolissimi, piemontesi e sardi, abruzzesi e veneti, siciliani e lombardi. Tra loro anche il sindaco di Chiuduno e responsabile degli enti locali della Lega, Stefano Locatelli, e il sindaco di Valdengo e vicepresidente vicario dell’Anci, Roberto Pella.

“Non dubitiamo del lavoro della magistratura – si legge nell’appello -, sia inquirente che giudicante, non lo abbiamo mai fatto e non lo faremo neanche in questa circostanza, così come rispettiamo profondamente il dolore e la voglia di giustizia dei parenti delle vittime ma sentiamo la necessità di richiamare con forza l’attenzione del legislatore sulla necessità di un intervento normativo decisivo e risoluto di modifica del Testo Unico degli Enti Locali”.

“Se si continua così – concludono i sindaci -, come abbiamo più volte denunciato, perché già accade per i piccoli Comuni, non avremo più cittadini disposti ad assumere la carica di sindaco. Non chiediamo l’immunità o l’impunità, chiediamo solo di liberare i sindaci dal peso di responsabilità non proprie. Non lo chiediamo per noi, lo chiediamo per l’Italia perché se liberiamo i sindaci, si liberano le energie delle loro comunità”.