Eitan Biran, come sta il bambino sopravvissuto all’incidente della funivia Mottarone: “Si è svegliato e aperto gli occhi”

Eitan Biran si è svegliato stamattina e ha aperto gli occhi. Al suo fianco c'era la zia Aya. Intanto per lui è nata una raccolta fondi

Eitan Biran, come sta il bambino sopravvissuto all’incidente della funivia Mottarone: “Si è svegliato e aperto gli occhi”

Eitan Biran, il bambino sopravvissuto all’incidente alla funivia Mottarone, si è svegliato stamattina e ha aperto gli occhi. Al suo fianco, oltre agli anestesisti e agli psicologi dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, c’era la zia Aya. Ovvero la sorella del padre morto con la madre e il fratellino di due anni nella cabina della funivia precipitata.

Eitan Biran, come sta il bambino sopravvissuto all’incidente della funivia Mottarone

“Questa è una fase molto delicata – dicono i sanitari del reparto di Rianimazione diretto da Giorgio Ivani – La notte è passata tranquilla e conferma la stabilità clinica del bambino nonostante le condizioni critiche. Il fatto che siamo riusciti a estubarlo è un fatto positivo”. La prognosi resta riservata e si attendono le prossime ore per completare il risveglio. Il Corriere della Sera oggi racconta che un’équipe di psicologi sarà a disposizione del bambino per far sì che prenda consapevolezza della tragedia. Il bambino ha perso, oltre ai genitori e al fratello, anche i due bisnonni.

Bisognerà procedere per gradi: “Definiremo di volta in volta le modalità. Spesso proponiamo anche una comunicazione che coinvolga medici e famiglia. L’aspetto psicologico dopo il risveglio è quello più importante — ha spiegato Marina Bertolotti, psicologa del reparto di pediatria del Regina Margherita —. L’obiettivo è garantire che al risveglio, che potrebbe alternare momenti di coscienza e incoscienza, il piccolo possa incontrare visi di persone significative. Dovremo andare incontro al bambino e non aspettarci le risposte che desideriamo. È necessario comprendere quali sono le sue conoscenze e raggiungerlo a quel punto. Poi potremo capire quando e di che cosa si potrà parlare con lui”.

Il quadro dei compagni di classe di Eitan e la raccolta fondi

I compagni di classe di Eitan hanno intanto realizzato un quadro con tante manine colorate incollate su una tela bianca, ognuna riportante il nome di un bambino, un messaggio di amore e speranza: “La classe degli azzurri è tutta con te, ti vogliamo bene e ti aspettiamo, coraggio piccolo grande Eitan”. Gli allievi dell’Istituto “Canossa” di Pavia hanno incaricato il padre di una compagna di Eitan, l’artista Stefano Bressani, di consegnare il quadro al loro compagnetto, che stamattina per la prima volta da quando e’ giunto in ospedale ha aperto gli occhi.

In queste ore la Fondazione Scuola con la Comunità Ebraica di Milano si è attivata per una raccolta di emergenza “al fine di sostenere la famiglia e il piccolo Eitan che ancora lotta per la vita” (il piccolo di 5 anni, figlio della coppia morta nell’incidente, sopravvissuto e che ora è ricoverato in gravi condizioni, ndr). “Mai come questa volta ogni piccolo contributo fa la differenza – sottolinea La Fondazione, invitando a donare per sostenere i famigliari di Eitan ed “aiutarci ad assisterli in questi giorni di enorme tristezza”.

Si può aderire tramite la pagina “Dona Ora” sul sito della Fondazione:

  • effettuando un bonifico bancario con causale “Raccolta fondi per aiuto famiglia  Amit Biran”
    a: Fondazione per la Scuola della Comunità Ebraica di Milano
    BPER Banca
    IBAN: IT62F0538701615000042207490
  • contattando direttamente la segreteria via mail: segreteria@fondazionescuolaebraica.it

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