Elezioni, Conte a Catania fa il pieno e va all’attacco di Meloni e Salvini

Conte a Catania ha fatto il pieno di sostenitori e fiducia in vista delle elezioni dell'ormai imminente voto del 25 settembre.

Elezioni, Conte a Catania fa il pieno e va all’attacco di Meloni e Salvini

Il leader M5S Giuseppe Conte a Catania, ma anche a Reggio Calabria e Messina, ha riempito piazze in vista delle elezioni del 25 settembre. Dal Sud arriva un bel messaggio di fiducia che l’ex premier manda ai suoi sostenitori. Non mancano anche le stoccate ai suoi avversari politici.

Elezioni, Conte a Catania fa il pieno di folla in piazza

Giuseppe Conte ha riempito la piazza di Catania a porta Garibaldi. In vista delle elezioni del 25 settembre, il leader del Movimento 5 Stelle ha radunato i suoi attivisti e sostenitori. “Saremo sempre con i poveri”, dice Conte rivendicando i benefici del reddito di cittadinanza. Dal palco critiche per Giorgia MeloniCarlo Calenda e Matteo Renzi: “Un senatore – dice riferendosi all’ex sindaco di Firenze – che ha preso 500 euro al giorno e contemporaneamente si faceva pagare da fondi sovrani di Stati esteri, magnificando il regno saudita nonostante l’ignobile assassino di un giornalista”.

All’attacco della Meloni e di Salvini

Negli ultimi interventi di Conte non sono mancate stoccate a Giorgia Meloni e Matteo Salvini. “Ieri Lega e Fratelli d’Italia hanno votato a favore della svolta illiberale dell’Ungheria. Da cittadino, prima che da politico, dico che o la Meloni e Salvini fanno marcia indietro e riconoscono pubblicamente di avere sbagliato su Orbán, oppure dico che sono inidonei a governare l’Italia”. Lo ha detto il leader del M5S Giuseppe Conte parlando a Messina del documento contro l’Ungheria approvato ieri dal Parlamento europeo e non votato da Fdi e dalla Lega.

“Voi siete testimoni del fatto che ho detto che non spetta a nessuno distribuire patenti di legittimazione democratica – aggiunge conversando con i giornalisti – Stiamo parlando della Lega, di Fratelli d’Italia e di partiti che sono nell’arco costituzionale da tempo e ci sono legittimamente e legittimamente possono aspirare al governo di questo paese. Ma ieri si è consumato un passaggio molto serio”.

“Di fronte a una relazione documentata – ha aggiunto -, non a un documento politico, che ha certificato la svolta autocratica dell’Ungheria di Orbán e stiamo parlando di un esecutivo che ha messo sotto di se il potere giudiziario, mette il bavaglio ai giornalisti, che costringe e tortura le donne che vogliono interrompere la gravidanza, a costringendole ad ascoltare il battito del feto, di fronte a questi fatti puntuali, ieri, Fratelli d’Italia e la Lega, al Parlamento europeo, hanno votato a favore di questa svolta, illiberale e autarchica del governo di Orbán. Questo fatto è un fatto serio, puntuale”.

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