Esodo di irresponsabili verso il Sud. Il treno dei cretini è sempre pieno. Vagoni al completo nonostante il Coronavirus: 653 denunciati. Oltre centomila persone controllate dalla Polfer

Non si ferma l’esodo degli irresponsabili. Soprattutto nei fine settimana. Mentre un Paese intero, con enormi sacrifici, si è chiuso dentro casa cercando di porre un argine al dilagare dei contagi da coronavirus, c’è chi continua inspiegabilmente a passeggiare e, soprattutto, ad allontanarsi in treno dalle zone più colpite per raggiungere i paesi e le città di origine nel meridione, trasformando i convogli in vettori micidiali per il Covid-19. E mettendo a rischio la propria e la altrui incolumità. Un fenomeno deplorevole che emerge dall’ultimo rapporto sull’attività svolta dalla polizia ferroviaria nell’ultimo week-end.

TUTTI A CASA. Incuranti del collasso a cui rischiano di andare incontro le strutture sanitarie del meridione nel caso di un incremento esponenziale di contagi, frotte di giovani e meno giovani, che vivono al Nord per motivi di studio o lavoro, non si sono astenuti dall’assalto della stazione ferroviaria di Milano dopo il primo giro di vite imposto da Palazzo Chigi. Quanti avevano l’obbligo giuridico e soprattutto morale di restare nei loro appartamenti nel Settentrione hanno fatto infatti rotta verso Sud. La polizia ferroviaria, impegnata in controlli capillari dopo l’emanazione del decreto del premier Giuseppe Conte per il contenimento del coronavirus, ha così controllato oltre 100mila persone nelle diverse stazioni, identificandone 61.046, denunciandone 653 e arrestandone 9.

Sono proseguite le ordinarie attività di vigilanza, che hanno impegnato 4.027 pattuglie della Polfer nelle stazioni ferroviarie e 54 a bordo dei treni, per un totale di 120 treni scortati. Sono stati 236 i servizi antiborseggio effettuati e 57 le sanzioni elevate. Venti minori non accompagnati sono stati inoltre rintracciati e riaffidati alle famiglie o alle comunità e 38 cittadini stranieri sono stati sorpresi in posizione irregolare. A Napoli un uomo, approfittando dell’epidemia in corso e senza temere il rischio del contagio, ma cercando solo di fare cassa, è stato trovato in possesso di 200 mascherine di protezione contro le malattie infettive che cercava di vendere abusivamente.

Un 26enne di nazionalità italiana, sempre per fare qualche esempio, inosservante alle disposizioni dell’Autorità, è stato denunciato per aver disatteso le misure di contenimento per l’emergenza sanitaria, viaggiando senza “comprovati motivi”. E a Roma gli agenti del compartimento di polizia ferroviaria per il Lazio hanno arrestato un diciassettenne autore di una rapina avvenuta lo scorso 6 marzo nella stazione di Monte Mario ai danni di un viaggiatore minorenne, mentre a Villa San Giovanni gli Agenti della Polfer hanno tratto in arresto un cittadino italiano di 21 anni responsabile di una rapina ai danni di un altro viaggiatore avvenuta su un pullman in sosta nel piazzale antistante la stazione ferroviaria. A Messina, infine, la polizia ferroviaria ha arrestato due italiani di 35 e 22 anni per furto di rame, sorprendendo i due mentre rubavano circa 200 metri di cavi dalla linea ferroviaria.

PIU’ FONDI AGLI AGENTI. Il sostegno dato dal governo alle forze dell’ordine riceve intanto il plauso del segretario generale del sindacato di Polizia Es, Vincenzo Chianese. “Valutiamo positivamente l’ultima bozza del decreto-salute – sostiene Chianese – che innalza notevolmente le risorse destinate a finanziare l’immane sforzo con il quale le forze di polizia continuano a mandare avanti il Paese, afflitte dalla penuria di mascherine e altri dispositivi di protezione”.