Esplosioni e spari al concerto, almeno 133 morti a Mosca

Attacco al cuore di Mosca, la Russia promette vendetta. Kiev si chiama fuori e arriva la rivendicazione dell'Isis.

Esplosioni e spari al concerto, almeno 133 morti a Mosca

Un attentato colpisce al cuore Mosca. Quattro o presumibilmente cinque persone hanno aperto il fuoco nella sala da concerti Crocus City Hall nella capitale russa. Sono almeno 133 i morti e oltre 100 i feriti. A rivendicare in tarda serata l’attentato è stato l’Isis. Le autorità russe comunicano di aver effettuato 11 arresti, tra cui quelli di quattro terroristi. Il ministero degli Esteri russo ha definito la sparatoria “un sanguinoso attacco terroristico”.

L’intera comunità internazionale deve condannare “l’attacco”, ha poi detto. Al momento della sparatoria nella sala concerti del Crocus di Mosca potevano esserci fino a 6.200 persone perché quasi tutti i biglietti per il concerto della band ‘Picnic’ erano andati esauriti. “Vladimir Putin è stato informato dell’attacco terroristico al municipio di Crocus nei primi minuti dopo l’incidente”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Il presidente russo “ha dato tutte le istruzioni necessarie in relazione all’emergenza”, ha aggiunto.

Attentato a Mosca, la condanna degli Usa e le risposte al coinvolgimento dell’Ucraina

Il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ha definito “orribili” le immagini dell’accaduto e ha assicurato che “i nostri pensieri sono per le vittime”. E ancora: “Non c’è alcun segno al momento del coinvolgimento dell’Ucraina o di ucraini nella sparatoria a Mosca”, ha detto Kirby. Se Washington ha qualche informazione sull’attacco terroristico a Mosca, deve condividerla immediatamente con la Russia, ha replicato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova scrivendo sul suo canale Telegram.

“Quali ragioni hanno i funzionari di Washington per dire che qualcuno non è coinvolto nella tragedia? Se gli Stati Uniti hanno o avevano dati affidabili al riguardo, questi dati devono essere immediatamente condivisi con la parte russa. E se non ha informazioni, la Casa Bianca non ha il diritto di pronunciare assoluzioni nei confronti di nessuno”. E se la presidenza ucraina di Volodymyr Zelensky ha affermato di “non avere nulla a che fare” con l’attacco terroristico, la direzione principale dell’Intelligence del ministero della Difesa di Kiev ha detto che l’attacco terroristico a Mosca è “una provocazione deliberata da parte del regime di Putin”.

“Si tratta di una provocazione deliberata da parte dei servizi speciali di Putin, dalla quale la comunità internazionale aveva messo in guardia”, ha affermato il portavoce dell’intelligence militare ucraina Andriy Yusov. “Il tiranno del Cremlino ha iniziato la sua carriera con questo e vuole finirla con gli stessi crimini contro i suoi stessi cittadini”. Si sono chiamati fuori anche i gruppi paramilitari fedeli a Kiev. Un rappresentante del Corpo dei Volontari Russi (Rdk), tra i gruppi paramilitari fedeli all’Ucraina responsabili di incursioni armate nelle regioni ucraine russe, ha negato qualsiasi coinvolgimento del gruppo. “Ovviamente non abbiamo nulla a che fare con questo”, ha detto un rappresentante del gruppo. La Russia ucciderà i leader ucraini se sono coinvolti, ha detto invece l’ex presidente e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev.

La scure

L’attentato terroristico a Mosca è avvenuto nel giorno in cui il Consiglio Ue ha deciso di alzare i dazi sulle importazioni di grano russo e ha stabilito di utilizzare i proventi degli asset russi per finanziare l’Ucraina. A soffrire della prima decisione, aveva replicato il Cremlino, saranno però i consumatori europei. Mentre la seconda sanzione è considerata ingiustificata. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha reso noto che con l’intesa sugli asset si potrebbero avere a disposizione per quest’anno tre miliardi di euro da spendere per l’acquisito di equipaggiamenti militari da fornire a Kiev ed il primo miliardo di euro potrebbe essere disponibile per essere speso già a luglio.

Se l’Ue deciderà di espropriare i proventi dai capitali russi congelati in Europa per utilizzarli a favore di Kiev, ciò avrà “conseguenze molto serie per coloro che hanno preso tali decisioni e per coloro che le applicano”, aveva spiegato il portavoce del Cremlino, Peskov. “Abbiamo sentito dichiarazioni da Bruxelles – aveva aggiunto Peskov, citato dall’agenzia Ria Novosti – che i proventi dai capitali non appartengono a nessuno. Questo non è vero, appartengono ai proprietari dei capitali, e pensare che non appartengono a nessuno è assurdo”.

La Russia non dichiarerà ufficialmente quella in Ucraina come una “guerra”, aveva chiarito ancora il portavoce del Cremlino. “De Jure questa è una operazione militare speciale, ma de facto per noi si è trasformata in una guerra dopo che l’Occidente collettivo ha sempre più aumentato il livello del suo coinvolgimento nel conflitto”, aveva aggiunto Peskov. Nella notte di giovedì gran parte dell’Ucraina è stata investita da una pioggia di fuoco: 90 missili e 60 droni kamikaze di progettazione iraniana, diretti su decine di impianti energetici, per privare di luce e riscaldamento una popolazione già stremata, ha denunciato Kiev.