Eurofestival, gli scongiuri della Rai per non far vincere Mengoni

di Marcello Villella

L’essenziale è partecipare non vincere. Marco Mengoni potrà fare i doverosi scongiuri, ma la massima decubertiana ha spesso accompagnato i destini dell’Eurovision Song Contest, soprattutto per gran parte delle televisioni coinvolte. Perché se Mengoni, che rappresenta l’Italia nella finale di questa sera di Malmo in Svezia (con diretta su Rai2), dovesse vincere la manifestazione il prossimo anno toccherebbe proprio alla Rai organizzare l’edizione 2014. Uno “scherzo” da parecchi milioni di euro: l’edizione 2009 organizzata dalla Russia costò infatti circa 30 milioni di Euro, quella del 2010 in Danimarca 28 milioni, fino alla cifra record di 48 milioni spesi dall’emittente di stato dell’Arzebaijan, Azn, per organizzare il Festival lo scorso anno a Baku. Quest’anno i sobri svedesi della tv pubblica Svt avevano giurato che sarebbero rimasti sotto i 18-20 milioni, ma molti quotidiani locali giurano che quella cifra sia stata già abbondantemente superata. Certo, si recupera una parte con le sponsorizzazioni, i diritti televisivi e la vendita dei biglietti per le serate, ma il passivo resta sempre notevole. Questa è la ragione che ha indotto nazioni come Portogallo e Polonia a dare forfait all’edizione di quest’anno (la Grecia è stata fino all’ultimo momento in forte dubbio), e che in passato aveva portato la stessa Rai (e quindi l’Italia) a disertare la manifestazione dal 1998 al 2009. L’ultima edizione organizzata in Italia fu quella del 1991: costò ben 12 miliardi delle vecchie lire (la previsione iniziale era di poco più della metà), e i costi superarono abbondantemente i vantaggi. Ma la paura di dover organizzare l’Eurovision Song Contest non è un affaire solo italiano: chi scrive è stato giurato all’edizione 1992 (il regolamento di voto era differente) che si svolse neanche a farlo apposta proprio a Malmo in Svezia. Di quell’esperienza ho solo due ricordi: una cena con Mia Martini e il suo staff (Mimì rappresentava l’Italia) e la paura sulla faccia della delegazione maltese quando si resero conto che la loro concorrente stava rischiando di vincere il Festival per davvero. Alla fine arrivò solo terza, e brindarono con gioia insieme a tutti noi per lo scampato pericolo. Stasera Mengoni è ‘pronto per correre’: non è super-favorito (i bookmakers dicono Norvegia), ma come si sa i super-favoriti alla fine non vincono mai. E a Viale Mazzini fanno i debiti scongiuri.