Una maxi frode fiscale da oltre 87 milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Treviso nell’ambito dell’operazione “Hidden Gain”, che ha portato alla denuncia di 16 persone di origine cinese. Le Fiamme Gialle hanno individuato un sofisticato sistema di “cartiere”, ovvero imprese fittizie prive di reale attività, utilizzate esclusivamente per emettere false fatture e consentire l’evasione fiscale su larga scala.
L’inchiesta, condotta dalla Compagnia di Conegliano, è partita da una verifica fiscale nei confronti di una società con sede nel coneglianese, attiva nel commercio al dettaglio di articoli vari. Le indagini hanno rivelato che la società aveva abbattuto il proprio imponibile fiscale attraverso la contabilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, emesse da diciotto imprese formalmente intestate a cittadini cinesi. Solo in questo caso specifico, il danno all’erario è stato quantificato in oltre 2 milioni di euro di base imponibile e 500 mila euro di Iva.
Scoperto giro di false fatture da 87 milioni di euro: 16 denunciati dalla Guardia di Finanza di Treviso
Le cartiere coinvolte, prive di sedi operative, beni strumentali e dipendenti, erano del tutto inadempienti agli obblighi tributari e attive dal 2019. In sei anni, hanno emesso migliaia di fatture false per un totale di oltre 87 milioni di euro e 19 milioni di Iva, a beneficio di più di 600 aziende sparse su tutto il territorio nazionale.
Il meccanismo di frode si basava sulla “compravendita” di documenti fiscali falsi: un sistema che consentiva ai beneficiari delle fatture di ridurre indebitamente il carico fiscale, spostandolo sulle società emittenti, di fatto fantasma, che accumulavano debiti verso l’erario destinati a non essere mai pagati.
Le indagini hanno permesso di accertare le responsabilità penali a carico dei titolari e degli amministratori delle società coinvolte, con l’iscrizione nel registro degli indagati di sedici persone. Le posizioni dei seicento destinatari delle fatture irregolari sono state trasmesse ai reparti competenti della Guardia di Finanza, che ora valuteranno il recupero delle imposte evase attraverso la tassazione dei costi indebitamente dedotti.