Festival, cambiar musica è dura. Sanremo mette insieme giovani e vecchie glorie. Ma digerire questo mix è difficile perché il Paese non è sempre pronto alle novità

Se soffia aria di cambiamento in Italia, Sanremo non poteva certamente esimersi dal seguire il vento

Se soffia aria di cambiamento in Italia, il Festival di Sanremo non poteva certamente esimersi dal seguire il vento. E al suo sessantanovesimo compleanno ha provato a svecchiarsi cancellando la riserva indiana dei giovani e lanciando sul palco ad armi pari vecchie glorie ed artisti emergenti. Dunque grandi e piccoli siamo tutti uguali, morettianamente parlando. Ma evidentemente il pubblico del bel Paese non l’ha pensata così: la prima serata è stata, infatti, vista da un milione e seicentomila spettatori meno dell’edizione passata.

Gli italiani si aspettano forse altro dal Festival? Da Virginia Raffaele le imitazioni comiche e la simpatia tagliente (che a tratti ha fatto fatica a trattenere e s’è visto); da Claudio Baglioni qualche canzone in più, tanto per pensare “almeno questo lo conosco”; dalla categoria degli Old quel senso di noto che rassicura; e dai giovani il passaggio di testimone sulla scena della grande musica italiana.

Tutti ingredienti giusti e di prima qualità che, però, messi insieme hanno fatto una torta indigesta per i tanti fuggiti su altri canali. Il pubblico da casa si è sentito spaesato e senza punti di riferimento, chiedendosi ripetutamente “Ma questo chi è?”. E pensare che Ultimo, Achille Lauro e Irama non dicono granché a chi negli anni Settanta si cullava con “Questo piccolo grande amore”, ma attirano adolescenti che, altrimenti, il Festival non lo degnerebbero nemmeno di uno sguardo.

Lo sforzo della Rai e del direttore artistico Baglioni di interpretare lo spirito dei nostri tempi, cambiando la vecchia formula dell’Ariston, con i big da una parte e i giovani di rincalzo, alla fine non ha centrato l’obiettivo. La stessa Italia che chiede a gran voce il cambiamento – pensiamo alla politica, alla società, alle convenzioni – poi non è sempre pronta a girare pagina.

Tra i ventiquattro cantanti in gara la prima sera si sono aggiudicati la parte alta della classifica provvisoria Ultimo, Loredana Bertè e Daniele Silvestri. A centro classifica, invece, Enrico Nigiotti, Federica Carta e Shade e Boomdabash. Tra gli ospiti, eccellenti i contributi di Claudio Santamaria, Pierfrancesco Favino, Andrea Bocelli che si è esibito insieme al figlio Matteo in “Fall of me”, e Giorgia la prima serata, menter ieri hanno emozionato Fiorella Mannoia e Riccardo Cocciante, con Baglioni omnipresente. All’insegna di varietà, simpatia e gaffe, lo spettacolo ha continuato a far duettare passato e presente, con un’immagine capace di rappresentare meglio di tutte questo sforzo: la Raffaele che insegna a Baglioni a fare la dab-dance.