Fitch conferma il rating dell’Italia ma gufa sul futuro: “Aumento probabilità di elezioni anticipate”. Palazzo Chigi: “Andiamo avanti per assicurare sviluppo ed equità sociale”

L'agenzia internazionale Fitch ha confermato il rating dell'Italia a BBB

L’agenzia internazionale Fitch ha confermato il rating dell’Italia a BBB con outlook negativo. “Non ci aspettiamo – afferma la stessa agenzia motivando il giudizio – che il governo italiano duri l’intero mandato e vediamo un aumento delle probabilità di elezioni anticipate dalle seconda meta’ di quest’anno”.

Secondo Fitch le “tensioni politiche nella coalizione di governo e la possibilità di elezioni anticipate aggiungono incertezza sulle politiche economiche e di bilancio” e “le differenze ideologiche tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega probabilmente aumenteranno queste tensioni”.

“Vediamo – aggiungono dall’agenzia di rating – un potenziale moderato e positivo sul fronte della sostenibilità di medio termine del debito italiano nel caso di un nuovo governo più stabile e nel caso che un orizzonte programmatico più ampio faciliti alcuni aggiustamenti di bilancio e un mix di politiche più prevedibile e di sostegno alla crescita”.

“Le valutazioni di Fitch – commenta in una nota il Governo – confermano la solidità economica del nostro Paese e, come era prevedibile, risentono del rallentamento economico transitorio che sta investendo tutto il continente europeo. Andiamo avanti con la strada tracciata nella manovra per assicurare sviluppo ed equità sociale all’Italia, prestando attenzione ai rischi provenienti dal contesto internazionale. I fondamentali economici del Paese, cioè i conti con l’estero, la solidità finanziaria delle famiglie, la loro capacità di risparmio, la tenuta dell’occupazione, la riconquistata forza del sistema bancario, sono solidi”.

“Su questa base – aggiunge ancora Palazzo Chigi -, nella seconda parte dell’anno le nostre misure di politica economica e il miglioramento del quadro macroeconomico internazionale daranno impulso alla ripresa che alimenterà la crescita ben oltre il 2019. Siamo certi dell’impatto positivo sulla crescita e sulla produttività che avranno il corposo piano di investimenti pubblici, le riforme strutturali adottate a sostegno degli investimenti privati, le misure fiscali in favore delle imprese e il potenziamento del sistema di reinserimento al lavoro associato al reddito di cittadinanza”.