Amici e conterranei: lobby in Manovra su Flixbus. Parlamentari di Calabria e Puglia spingono una norma contro la società tedesca

Sembra proprio che le società di trasporto su gomma abbiano fatto leva su ogni tipo di contatto parlamentare pur di sbarrare la strada a Flixbus

Amici, parenti e conterranei. Sembra proprio che le società di trasporto su gomma abbiano fatto leva su ogni tipo di contatto parlamentare pur di sbarrare la strada a Flixbus. Una controffensiva che, almeno per ora, ha trovato una sponda vincente soprattutto in senatori e deputati provenienti da Puglia e Calabria. Alcuni dei quali, peraltro, inquadrati nelle file del Pd, e quindi schieratisi contro i pareri sin qui espressi dallo stesso ministero dei trasporti guidato da Graziano Delrio, in teoria favorevole alla piattaforma tedesca di trasporto. L’ultimo anello della catena è stato “agganciato” sabato scorso, quando la Commissione bilancio della Camera, guidata da un altro pugliese,  Francesco Boccia, ha approvato un emendamento anti Flixbus alla Manovrina firmato da Liliana Ventricelli, deputata Pd, anche lei pugliese (Altamura).

Il passaggio – In sostanza questa correzione dice che quando il trasporto interregionale su gomma è svolto da un raggruppamento di imprese, cosa ormai sempre più comune dopo la liberalizzazione del 2005, il mandatario è quello che “esegue le attività principali di trasporto di passeggeri su strada”. Ora, proprio per la sua natura di piattaforma sulla quale collaborano aziende terze di trasporto, Flixbus agisce sempre da mandatario di un raggruppamento. E chiedere al mandatario di eseguire l’attività principale di trasporto significa esigere che disponga di mezzi (autobus). Cosa che non rientra nell’essenza della società tedesca, proprio perché piattaforma. Insomma, l’emendamento firmato dalla pugliese Ventricelli, poi approvato, di fatto sbarra la strada all’attività italiana di Flixbus. Ma non finisce qui. La stessa correzione, infatti, come indicato dalla Commissione bilancio della Camera altro non rappresenta che la riformulazione di un precedente emendamento a firma di Stefania Covello, deputata calabrese del Pd, nata a Cosenza. E qui va aperta una piccola parantesi. La Covello, infatti, risulta coniugata con Andrea Di Donna, commercialista cosentino e membro del collegio sindacale della Simet, società calabrese di trasporto su gomma non proprio amica di Flixbus, per usare un eufemismo. Presidente di quel collegio sindacale è Luca Di Donna, fratello di Andrea e quindi cognato della Covello. La stessa Simet è calabrese, visto che ha sede a Rossano (Cs), anche se recentemente il suo 51% è stato rilevato da Busitalia, la società di trasporto su strada del gruppo Ferrovie. L’emendamento Covello, poi riformulato, era se possibile ancora più esplicito nel richiedere che le singole imprese facenti parte del raggruppamento disponessero di autobus propri. Insomma, non pare che la deputata calabrese fosse totalmente priva di interessi sovrapponibili a quelli della Simet. Ieri La Notizia ha provato a contattare più volte la Covello, senza avere alcuna risposta. Una collaboratrice si è limitata a dire che “l’emendamento non è più Covello ma è stato assorbito ed è diventato Ventricelli”.

L’altra parte – Ma accanto alla Calabria, come detto, in questa vicenda c’è anche la Puglia. L’emendamento anti Flixbus firmato dalla pugliese Ventricelli, e approvato dalla Commissione bilancio guidata dal pugliese Boccia, è infatti pressoché identico a un precedente emendamento proposto al Senato al decreto milleproroghe. Quest’ultima proposta di correzione, poi naufragata, portava la firma di quattro senatori di Gal: Lucio Tarquinio (nato a Foggia), Francesco Bruni (nato a Lecce), Luigi Perrone (nato a Corato) e Luigi D’Ambrosio Lettieri (Bari). Come si vede, tutti e quattro sono pugliesi. E tutti e quattro sono fedelissimi di Raffaele Fitto, l’ex presidente di Regione ed ex ministro berlusconiano ora eurodeputato. Ma che c’entra Fitto? Semplice: suo zio, Antonio Fitto, consigliere comunale a Maglie (Le), siede nel consiglio di amministrazione della Marozzi, ovvero una società pugliese di trasporto su gomma che,  ça va sans dire, vede come fumo negli occhi Flixbus. Anche qui, come nel caso calabrese, non sembra che la filiera di senatori e deputati pugliesi attivatisi per l’emendamento anti Flixbus fosse scevra da interessi sovrapponibili a quelli della Marozzi.

Tw: @SSansonetti

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

Gentile Direttore,
Ho sempre ritenuto la libertà di stampa e il diritto all’informazione categorie intangibili, da difendere prioritariamente quali presidio di democrazia compiuta.
Ma né l’una né l’altro contemplano il diritto a distorcere i fatti con esiti diffamatori. A causa delle distorsioni e dell’ansia diffamatoria su fatti altrimenti privi di qualsivoglia rilievo, se non politico, mi trovo doverosamente a intervenire per un chiarimento sul “famigerato” emendamento c.d. “flixbus”, della cui proposizione mi sarei “macchiata”, per favorire indiretti interessi di miei congiunti, mio marito per primo e mio cognato di risulta.
1. un emendamento relativo alle questioni in oggetto a mia firma e del quale rivendico la congruità e pertinenza politica, unitamente ad altri sullo stesso tema  e di pari ispirazione, tra i quali quello a firma Ventricelli, è stato,  in sede di commissione Bilancio, accantonato sin dall’inizio per un approfondimento così come normalmente avviene per temi ritenuti politicamente meritevoli di ulteriore confronto;

2.nel merito singolare è il riferimento ad una mia specifica volontà di favorire la società SIMET, all’interno della quale mio marito, il dott. Andrea Di Donna e mio cognato, il dott. Luca Di Donna, entrambi dottori commercialisti, svolgono funzioni “meramente” di controllo, in qualità di revisori, senza ovviamente alcuna partecipazione alla compagine sociale né partecipazione agli organismi gestionali. La stessa circostanza che gli emendamenti di cui trattasi siano stati proposti da più parlamentari ed in relazione ad esigenze di diversi territori – non a caso tutti del Mezzogiorno d’Italia – avrebbe dovuto di per sé tranciare qualsiasi malevola suggestione che l’indirizzo politico economico fosse rivolto all’interesse di una singola Società.
La ispirazione degli emendamenti, ribadisco, riferiti alle esigenze dell’intera area del Mezzogiorno, ha tratto la sua consistenza dal richiamo espresso dell’ANAV (Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori) che rappresenta ben 550 imprese del settore per un fatturato complessivo di 10 miliardi di euro e con un livello occupazionale di oltre 120.000 addetti, certamente da difendere. Tale richiamo tende a tutelare il giusto e paritario equilibrio, sia sul piano occupazionale che  sul piano concorrenziale, fra tutte le società di trasporto, compresa l’organizzazione Flixbus che in nessun momento e in nessun caso è stata mai pretermessa o ignorata.
Flixbus peraltro, da quanto risulta, non ha mai operato in Calabria, non avendo mai richiesto le dovute autorizzazioni.
Quest’ultimo dato, distorto dai media, che hanno inteso far passare l’idea di un emendamento proteso ad “eliminare” la Flixbus dalle attività di traporto anche nelle nostre regioni, fa il paio con la più importante circostanza relativa ad evenienza incontestabile: la SIMET è fra le poche società di trasporto su gomma operante nella nostra regione, ma con ramificazioni nell’intero paese, ad aver preso le distanze dalle politiche dell’ANAV di cui ha contestato sempre indirizzi e prospettive.

3.nella certezza che l’ANAV, attraverso i suoi rappresentanti, vorrà compiutamente e tempestivamente ribadire quanto sin qui rappresentato, ritengo comunque doveroso, viste le velenose insinuazioni che mi hannno coinvolto, segnalare che lo Studio Di Donna non ha ricevuto  mai un solo incarico professionale anche da una sola fra le imprese operanti nel settore in questione.

Per ultimo, la gravità ed intensità della volontà mistificatoria e diffamatrice che ha ispirato talune testate giornalistiche, mi impongono ogni iniziativa in sede giudiziaria per la tutela della mia onorabilità umana prima che politica.

On. Avv. Stefania Covello

Risponda l’autore dell’articolo:

Prendiamo atto delle precisazioni dell’On. Covello, che a una settimana di distanza dall’uscita del nostro articolo, con il “caso Flixbus” nel frattempo esploso, ha finalmente deciso di comunicare la sua posizione a La Notizia. Giova ricordare, infatti, che lo scorso 29 maggio il nostro giornale ha provato più volte a contattare  l’On. Covello, sia direttamente sia attraverso l’interlocuzione con due addetti stampa del Pd, senza mai ricevere alcuna risposta. Solo un addetto stampa del partito si è limitato a dire che l’emendamento, visto da Flixbus come fumo negli occhi, “non è più Covello ma è stato assorbito ed è diventato Ventricelli”. Laddove per Ventricelli si intende un’altra deputata del Pd. Fatto che noi abbiamo precisamente riportato nell’articolo.  In più La Notizia ha provato anche a contattare, presso il loro studio commerciale di Cosenza, Andrea Di Donna e Luca Di Donna, rispettivamente consorte e cognato dell’On. Covello nonché componenti del collegio sindacale della società calabrese Simet, che si occupa di trasporto su gomma. Anche qui senza avere alcune risposta. In ogni caso, meglio tardi che mai.

Detto questo stentiamo davvero a capire cosa voglia contestare l’On. Covello. La quale infatti conferma in primis di aver proposto un emendamento, fortemente contestato da Flixbus, poi riformulato in un’altra proposta di correzione a firma Ventricelli. Questi emendamenti, inutile girarci in torno, tendono tutti a imporre a Flixbus, che è una piattaforma, il possesso dei mezzi per effettuare il trasporto di persone. Una prescrizione, se così vogliamo dire, a dir poco problematica per l’attività della società tedesca. Fatti che l’On. Covello nella sua lettera non commenta e quindi non smentisce.

Sempre l’On. Covello conferma che Andrea Di Donna e Luca Di Donna, coniuge e cognato della parlamentare calabrese del Pd, siedono nel collegio sindacale della Simet, azienda calabrese di trasporto su gomma recentemente acquisita da Busitalia, del gruppo Ferrovie. L’On. Covello sostiene che Simet e Flixbus non sono concorrenti, nell’assunto che finora la società tedesca non ha chiesta l’autorizzazione a operare in Calabria. A parte che non si capisce davvero come la parlamentare del Pd possa sapere quali mosse farà in futuro Flixbus, è un fatto che la società tedesca già oggi opera in concorrenza con Busitalia, in prospettiva su tutto il territorio nazionale. Ammesso e non concesso che Flixbus per ora non chieda l’autorizzazione all’esercizio dell’attività in Calabria, è chiaro che la Simet sarà concorrente della piattaforma tedesca in quanto parte di  Busitalia del gruppo Fs.

Apprezziamo inoltre la trasparenza con la quale l’On. Covello, per la prima volta in assoluto, ammette che il suo e gli altri emendamenti contestati da Flixbus hanno un’ “ispirazione” che “ha tratto la sua consistenza dal richiamo espresso dall’Anav (associazione nazionale autotrasporto viaggiatori)”. Per inciso si tratta dell’associazione il cui presidente, Giuseppe Vinella, da tempo va facendo esternazioni del tutto legittime ma chiaramente contro Flixbus.

La realtà vera, che l’On. Covello conosce molto bene, è che intorno all’emendamento “contro” Flixbus si è aperto un caso dentro il Pd e addirittura dentro il Governo. Il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, e il viceministro ai trasporti, Riccardo Nencini, hanno infatti già avuto modo di esprimersi contro il suo contenuto. 

Stefano Sansonetti