Fondi russi alla Lega, l’audio pubblicato da BuzzFeed era già nelle mani della Procura di Milano. Mosca nega ingerenze nella politica italiana

La Procura di Milano, che indaga sulle rivelazioni del sito americano BuzzFeed, in merito a presunti fondi russi destinati alla Lega, aveva già acquisito l’audio della conversazione fra tre italiani, tra i quali uno stretto collaboratore di Matteo Salvini, e tre russi, svoltasi nell’ottobre scorso all’Hotel Metropol di Mosca, prima che fosse reso noto da BuzzFeed.

Gli inquirenti milanesi ipotizzano la corruzione internazionale. Le indagini, infatti, puntano a verificare se una parte del prezzo della compravendita di una partita di petrolio – oltre a quella che, stando alla registrazione pubblicata da BuzzFeed, doveva finire nelle casse del Carroccio – sia o meno arrivata a funzionari del Cremlino.

“Il governo russo – ha commentato all’Ansa una fonte diplomatica russa di alto livello – non è coinvolto nella politica italiana né in quella di altri Paesi”. Secondo la stessa fonte è “ridicolo” muovere accuse in base a un file audio “con qualcuno da qualche parte che parla russo” ed è “molto difficile commentare quando non si hanno dati su una faccenda”. “E’ necessario capire chi sono queste persone – ha aggiunto la stessa fonte citata dall’Ansa -, per chi lavorano e quali paesi o quali organizzazioni rappresentano o non rappresentano, o se si tratta di un fake o di una cosa montata”.

“Vicenda finanziamenti Lega? Io parto da un concetto: fiducia, è fondamentale a qualsiasi livello. Il vicepremier Salvini – ha commentato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – ha fatto delle dichiarazioni, ma confesso che sono state delle giornate così impegnative che non ho sentito l’audio di cui tanto si parla. Io ho fiducia nel ministro Salvini, la magistratura farà il suo corso, sono un uomo di diritto”.

Il Partito Democratico, intanto, chiede l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta. “Il Parlamento e il Paese devono sapere se ci sono potenze straniere che finanziano partiti italiani – hanno dichiarato i capigruppo di Camera e Senato Graziano Delrio e Andrea Marcucci – perché ne garantiscano i propri interessi economici e geopolitici, se c’è qualche leader politico italiano pronto a svendere il nostro Paese e a manipolare la libera volontà degli elettori perché a libro paga di Stati stranieri”.

“A questo scopo – hanno aggiunto i due esponenti dem – depositeremo nei prossimi giorni la proposta di legge per l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta. Se il capo della Lega, ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, come affermato in queste ore, dice di essere estraneo alla vicenda emersa dalle inchieste giornalistiche e di ‘non aver preso un rublo da Mosca’, dovrebbe essere il primo a volere questa commissione”.

“Votiamo sì a una commissione d’inchiesta sui finanziamenti a tutti i partiti, associazioni e fondazioni collegate. Dal Pd aspettiamo ancora i nomi dei componenti della commissione d’inchiesta sulle banche” hanno commentato fonti del M5S a proposito della richiesta del Pd di istituire una commissione.