Formula 1, quanta noia per colpa della tv

di Aldo Grasso per Il Corriere della Sera

Negli sport che si vedono in tv, il concetto di noia è del tutto relativo. Una corsa ciclistica, qualunque essa sia, mi coinvolge, il golf mi annoia. Non è colpa del golf, è colpa mia, che non conosco bene quella pratica sportiva. A volte una partita di calcio finita zero a zero è di rara intensità emotiva, a volte è inguardabile. Nei giorni scorsi si diceva: la Formula 1 è diventata la corsa dei tassisti, il Gp dei tosaerba, è noiosa, manca il rombo dei motori, le nuove regole l’hanno penalizzata («un esercizio per ingegneri» secondo Valentino Rossi), le strategie di corsa dipendono dal degrado delle gomme, i sorpassi si fanno solo con l’aiuto del Drs e così via. Sì, provate a dirlo a un tifoso della Mercedes. Per lui non c’è mai stato un Gran Premio tanto esaltante.
Al contrario, il tifoso della Ferrari sarà portato a trovare scuse per giustificare la lentezza delle «rosse». Domenica, il Gran Premio del Bahrain è stato abbastanza vivace, merito soprattutto dei due piloti della Mercedes e di quelli della Red Bull, pronti a darsi battaglia fino alla fine. In questo momento, però, la superiorità della Mercedes è tale che la regia era costretta a riprendere le seconde file per vedere un po’ di movimento.
Il vero problema della Formula 1 è che ormai la tecnologia delle riprese tv è superiore al «format» Gran Premio. Ogni anno si tenta un espediente per vivacizzare la gara, ma gli esiti non paiono esaltanti (salvo che per i tifosi della Mercedes). E se si tornasse all’origine? Come si parte si deve arrivare, senza pit stop (salvo foratura o pioggia), senza tante strategie che alla fine finiscono per penalizzare lo spettacolo. Altrimenti lo spettacolo della Formula 1 rischia di essere prigioniero della safety car. Quando entra in azione, significa che davvero è successo qualcosa.