Fornitura di gas dalla Russia in Italia: cosa succede se Putin interrompe la vendita?

Fornitura di gas dalla Russia in Italia: nel caso di stop alla vendita, il governo dovrà riorganizzarsi per evitare un ulteriore crisi.

Fornitura di gas dalla Russia in Italia: cosa succede se Putin interrompe la vendita?

Fornitura di gas dalla Russia in Italia: in queste ore non c’è solo la minaccia di Putin di interrompere la vendita di gas con i paesi europei ma sono arrivati anche le prime risposte pratiche, con il calo di distribuzione in particolare in Germania, con i prezzi che hanno registrato rincari.

Fornitura di gas dalla Russia in Italia

Le prime conseguenze delle sanzioni sono state le richieste del presidente russo che ha chiesto di pagare il gas in rubli e non più in euro o in dollari. Nel decreto firmato Putin, in questo caso, è stato chiaro “Nessuno ci vende niente gratis, e noi nemmeno faremo opere di carità. Ciò significa che i contratti esistenti, in caso di mancato pagamento del gas in rubli, saranno interrotti”, ha detto. “Gli Usa cercano di spingere l’Europa ad acquistare il gas americano, che è più caro”, rispetto a quello russo, ha aggiunto Putin.

Tuttavia, sembra che l’interruzione di fornitura di gas possa essere graduale se non vengono rispettate le richieste del governo russo. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha spiegato il possibile scenario ai giornalisti, come riporta la Tass. “La situazione è la seguente, ieri mi è stato chiesto da molti se la mancanza di conferma in rubli significa che le forniture di gas saranno interrotte a partire dal 1° aprile. No, non è così, e il decreto che è stato firmato e pubblicato ieri non lo stabilisce. Il pagamento delle forniture attuali non si fa oggi, si fa alla fine della seconda metà del mese, ad aprile o anche all’inizio di maggio”.

Cosa succede se Putin interrompe la vendita

Se Putin interrompe la vendita di gas allora le soluzioni nel breve e nel lungo periodo non sono tante. I governo che si rifornivano dalla Russia dovranno trovare dei interlocutori alternativi oppure investire immediatamente in energia rinnovabile. Probabilmente, la strada da intraprendere prevede tali ipotesi, perché alcuni paesi, come l’Italia, non è pronta per investire ed utilizzare energie rinnovabili. Infatti, il ministro Di Maio, in queste ore, si trova in Azerbaigian che rappresenta il terzo rifornitore di gas al Mondo. L’obiettivo dell’Italia sarebbe quello di rafforzare questa partnership.

C’è da sottolineare che se il gas russo smetterà completamente di fluire in Europa, le misure per sostituire l’offerta non saranno sufficienti. Se dovesse succedere subito e drasticamente i governi dell’Europa e dell’Italia in particolare potrebbero dover stabilire un piano di emergenza per dare la priorità ai destinatari del gas, ad esempio per il “riscaldamento nelle case residenziali o per la produzione di elettricità” per evitare blackout.

Per evitare dunque lo scenario peggiore nel caso di interruzione sia graduale sia drastica, bisognerà rivedere le abitudini di consumo delle famiglie“In caso di tagli alle forniture di gas da parte della Russia – spiega Consumerismo – il governo italiano sarebbe costretto a ricorrere al razionamento dell’energia e ad imporre ai distributori di limitare il prelievo di elettricità e gas dai contatori. Sicuramente i primi soggetti colpiti dalla misura saranno proprio le famiglie. Per l’energia ogni nucleo rischia di ritrovarsi con una capacità massima di consumo pari a 1 kW anziché 3 come previsto dagli attuali contratti per uso domestico. Intervento che può essere attivato in pochi secondi e con semplice clic da parte delle società energetiche grazie ai contatori elettronici di nuova generazione, e che impedirà alle famiglie l’uso contemporaneo di più elettrodomestici (forno, phon, stufe elettriche, microonde, ecc.) imponendo una modifica sostanziale delle abitudini quotidiane”.