La prescrizione potrebbe essere uno dei primi banchi di prova del nuovo governo. “Sia chiaro che il Movimento non potrà mai fare passi indietro rispetto ai risultati raggiunti e riconosciuti anche a livello europeo in due anni e mezzo di governo”, mette in guardia il presidente M5S della commissione Giustizia della Camera, Mario Perantoni. Che assicura: Draghi? “Il M5S appoggerà un governo politico se il suo programma sarà coerente con i nostri valori”.
Partiamo da Mario Draghi. Qual è il suo giudizio sul premier incaricato di formare il nuovo governo?
“Mi chiede un giudizio sul Mario Draghi che ha contribuito a commissariare la Grecia o sul Mario Draghi del quantitative easing? Oppure un giudizio sul Mario Draghi premier incaricato? Per quest’ultimo attendo di vederne il programma e confido che metta in campo tutta la sua esperienza e autorevolezza internazionalmente riconosciute per gestire in modo socialmente equo e trasparente le risorse europee”.
Dopo una posizione intransigente di “no a esecutivi tecnici” (per alcuni ”no a Draghi”) il M5S sta valutando di dare il suo sostegno a un governo presieduto dall’ex presidente Bce. Cosa ha determinato questo cambio di prospettiva?
“Non credo possa parlarsi di un cambio di prospettiva. Il Movimento ha espresso disponibilità a valutare una proposta di governo politico, raccogliendo l’appello del Presidente della Repubblica, nonostante il professor Draghi non sia stato indicato da alcuna forza politica parlamentare. Il Movimento è comunque ben consapevole dell’eccezionalità della situazione”.
Ma nel Movimento serpeggia tuttora malessere e scetticismo. Diversi parlamentarsi potrebbero non votare la fiducia all’ex banchiere centrale.
“Le voci di dissenso sono sempre legittime, ma sono convinto che alla fine il Movimento rimarrà unito: la dialettica interna è assolutamente utile per la crescita e il rafforzamento del gruppo”.
Luigi Di Maio parla di prova di maturità a cui è chiamato il Movimento. Ma non c’è il rischio di tradire la vostra identità politica? Potreste ritrovarvi a sedere oltre che con Renzi, con Berlusconi e Salvini. Crimi e Conte (pensando soprattutto alla Lega) hanno messo in guardia dai rischi di un perimetro troppo ampio della maggioranza. Condivide?
“Come ha detto Luigi Di Maio, siamo chiamati una prova di maturità e dobbiamo dimostrare – ancora una volta – di essere all’altezza del compito. Il Movimento appoggerà un governo politico se il suo programma sarà coerente con i nostri valori. In questo momento è necessario rispondere tempestivamente alle emergenze sanitarie, sociali ed economiche. Condivido certamente le preoccupazioni espresse da crimi e conte: un governo con tutti dentro sarebbe continuamente esposto a tensioni non facilmente superabili”.
Secondo lei quale dovrebbe essere la natura del governo (tecnico, politico o un mix tra i due) e quanto dovrebbe durare?
“Sul primo punto mi sono già chiaramente espresso. Come tutti i governi politici, ritengo che dovrebbe durare fino alla fine della legislatura, nonostante stia sorgendo in questa particolare contingenza. Ciò dipenderà dalla lealtà delle forze politiche che si accorderanno sul programma e sul rispetto dello stesso”.
È favorevole alla votazione degli iscritti M5S su Rousseau?
“È ormai ufficiale che gli iscritti saranno chiamati mercoledì e giovedì prossimo a esprimersi su un eventuale supporto a un governo presieduto da Mario Draghi. Personalmente non capisco come ci si possa esprimere su un governo di cui non si conosce il programma”.
Conte vi ha detto “Io ci sono e ci sarò”. Sarà il nuovo leader del Movimento?
“Non sta a me dirlo, ma mi auguro comunque che sarà una punta di diamante del Gruppo”.
Uno dei primi banchi di prova del governo sarà la riforma della prescrizione targata Bonafede, oggetto di diversi emendamenti al Milleproroghe che puntano a cancellarla o congelarla. Come potrebbe reagire il 5S – qualora decidesse di appoggiare l’esecutivo Draghi – di fronte a un parere positivo del governo a tali emendamenti?
“Penso sia chiaro che il Movimento non potrà mai fare passi indietro rispetto ai risultati raggiunti e riconosciuti anche a livello europeo in due anni e mezzo di governo”.