Gli affari della Ricci nel mirino della Finanza

di Clemente Pistilli

Sono trascorse due settimane dal rinvio a giudizio di Sonia Ricci, attuale assessore regionale all’agricoltura, chiamata a rispondere davanti al Tribunale di Latina di un incendio di rifiuti verificatosi nell’azienda “Agroama” di Sezze. I problemi per la setina, chiamata dal presidente Nicola Zingaretti a far parte della giunta del Lazio, sembra però non siano finiti: la Guardia di finanza e la Procura della Repubblica di Rieti stanno indagando, nell’ambito dell’inchiesta sulla coop “Risparmio 76”, sugli affari fatti da Ricci nel reatino. Tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012 esplode la crisi della “Risparmio 76”, in cui ottocento famiglie di Rieti hanno versato come soci prestatori oltre due milioni di euro, che aveva un bilancio di circa 25 milioni di euro di fatturato annuo, con 10 milioni di debiti verso i fornitori e in cui lavoravano un centinaio di persone. Il 28 marzo dello scorso anno viene rilevato lo stato d’insolvenza della “Risparmio 76”. Si susseguono le riunioni in Provincia, allora presieduta da Fabio Melilli, del Pd, poi eletto alla Camera.

Il 6 aprile la Lega nazionale cooperative presenta l’istanza per la messa in liquidazione della coop reatina e tre giorni dopo nasce la coop “Evergreen”, con al vertice Sonia Ricci e con un capitale di 225 euro. Nella “Evergreen” operano l’imprenditrice setina, già membro della giunta regionale Lega Cooperative e della direzione nazionale della Lega Coop, e Aurelio Pallavicino, già in affari con la pontina in altre aziende agricole e a capo dell’Agrimof, società espressione del Mof di Fondi, di cui la Regione Lazio è il principale azionista. Il giorno dopo la nascita di “Evergreen” la coop “Risparmio 76” fa un fitto di ramo d’azienda alla cooperativa di Ricci e Pallavicino, per mandare avanti supermercati. Il 19 aprile viene comunicato l’avvio della liquidazione coatta amministrativa della cooperativa reatina, disposta il 21 giugno. I lavoratori intanto danno battaglia e spunta fuori un progetto della Coop centro italia, che sarebbe stata disposta a salvare tutti i posti di lavoro e a garantire gli 800 soci prestatori. Niente da fare. Gli stessi sindacati si dividono e a osteggiare apertamente il fitto a “Evergreen” resta soltanto Sara Imperatori della Cisl. Vengono aperte 32 vertenze di lavoro e partono le denunce alla Procura. Il pm Stefano Opilio apre un’inchiesta e vengono indagati l’ex legale rappresentante della “Risparmio 76”, Sergio Rigliani, e gli ex responsabili Pierlorenzo Scacciafratte e Giuseppe Martellucci, all’epoca impegnati in politica con il Pd. I soci prestatori si riuniscono in comitato e la Cisl chiede una perizia sul fitto di ramo d’azienda. Le indagini delle Fiamme gialle si estendono all’affare stretto tra la “Risparmio 76” e la “Evergreen”. Ricci, intanto, entrata nella giunta regionale, lascia la guida di “Evergreen” a Pallavicino. Inquirenti e liquidatori sono ancora al lavoro.