Gli Stati Uniti abbandonano l’Ucraina: sospeso l’invio di ulteriori forniture militari a Kiev e Putin subito ne approfitta

Gli Stati Uniti abbandonano l'Ucraina: sospeso l'invio di ulteriori forniture militari a Kiev e Putin subito ne approfitta

Gli Stati Uniti abbandonano l’Ucraina: sospeso l’invio di ulteriori forniture militari a Kiev e Putin subito ne approfitta

Davanti all’offensiva russa che si appresta a entrare nel vivo, con oltre 50mila soldati ammassati in vista dell’assedio a Sumy, per l’Ucraina arriva l’ennesima brutta notizia dagli Stati Uniti, che a sorpresa hanno annunciato lo stop alle forniture di armi.

Un’indiscrezione di stampa confermata poi dalla Casa Bianca, con un comunicato del presidente Donald Trump in cui si spiega che “questa decisione (di sospendere le forniture militari per Kiev, ndr) è stata presa per mettere al primo posto gli interessi americani, a seguito di una revisione del Dipartimento della Difesa sull’assistenza militare fornita dal nostro Paese ad altri Paesi in tutto il mondo”, da cui sarebbero emerse carenze critiche nelle scorte di armamenti presenti nei magazzini statunitensi.

Tra le armi che non saranno più fornite all’esercito di Volodymyr Zelensky, secondo quanto riportano i media americani, spiccano soprattutto gli intercettori antiaerei – tra cui i Patriot – fondamentali per neutralizzare droni e missili russi.

Magazzini vuoti e armi finite, gli Stati Uniti abbandonano l’Ucraina sospendendo l’invio di ulteriori forniture militari

Una notizia accolta con favore – e con una vena di ironia – dal portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, secondo cui “la causa di questa decisione risiede nei magazzini vuoti”. Lo stesso, riportando il pensiero di Vladimir Putin, ha spiegato che in ogni caso “meno armi vengono fornite a Kiev, più è vicina la fine del conflitto”.

Di tutt’altro umore l’amministrazione Zelensky, che furiosa ha convocato l’incaricato d’affari degli Stati Uniti in Ucraina, John Ginkel, per chiedere chiarimenti, facendo notare che “i ritardi negli aiuti militari incoraggeranno la Russia a proseguire la guerra” e che questa decisione, di fatto, viola gli accordi di “assistenza militare e cooperazione” siglati tra Stati Uniti e Ucraina. Una reazione più che comprensibile, visto che in assenza delle forniture statunitensi – come ammette una fonte militare di Kiev ai media americani – l’Ucraina “farà fatica a combattere l’esercito russo, che proprio in queste ore sta lanciando una maxi offensiva”.

Macron sente Putin

Ma in queste ore, mentre gli Usa si defilano dal conflitto e la Corea del Nord di Kim Jong-un annuncia l’invio di altri 30mila soldati a sostegno dell’offensiva russa, a far rumore è la telefonata tra il presidente francese, Emmanuel Macron, e Vladimir Putin. Due ore di fitta, e a tratti dura, conversazione avvenuta martedì sera, con cui Francia e Russia riallacciano i rapporti diplomatici dopo oltre due anni di interruzione. Una telefonata che, secondo quanto riferisce il portavoce dello zar, Peskov, è avvenuta su iniziativa dell’Eliseo per “illustrare le rispettive posizioni” sul conflitto ucraino.

“C’è stato uno scambio di opinioni piuttosto dettagliato” – ha spiegato il fedelissimo del presidente russo – precisando che “Macron non ha manifestato l’intenzione di prendere in considerazione la cessione di territori ucraini alla Russia”, negando di fatto la situazione sul campo, e aggiungendo che “al momento non è stato concordato alcun vertice tra i leader dei due Paesi”. Intanto, dalla Francia fanno sapere che l’inquilino dell’Eliseo, dopo la conversazione con lo zar, ha subito telefonato a Zelensky per riferire quanto appreso dal Cremlino.

Secondo quanto riporta Bloomberg, dal colloquio tra Macron e Putin è emerso con chiarezza che la posizione di Mosca sul conflitto “resta rigida e immutata”, con la Russia decisa all’annessione dei territori occupati, ma che almeno è stata concordata la necessità di garantire la sicurezza della centrale nucleare di Zaporozhya e la possibilità di riattivare un accordo sul grano per l’esportazione attraverso il Mar Nero. Insomma tutte informazioni che dimostrano come la Russia, a dispetto delle dichiarazioni pubbliche, non sia affatto interessata alla fine delle ostilità perché decisa a sfruttare fino in fondo il mutato scenario geopolitico.