La rabbia dei ristoratori contro il governo Draghi: “Ristori insufficienti, andava meglio con Conte”

Governo Draghi, il grido di denuncia a L'Aria Che Tira: "Il ristoro che arriverà non si avvicinerà a quello ottenuto con Conte"

La rabbia dei ristoratori contro il governo Draghi: “Ristori insufficienti, andava meglio con Conte”

Alessandro Villamaina ieri a L’Aria che tira ha portato la voce dei ristoratori in crisi dopo il Decreto Sostegno del governo Draghi. “Ho 16 dipendenti, ho percepito 48mila euro di ristori. Sono strasicuro che la riapertura anche solo fino alle 18 slitterà a non prima del 3 maggio, non penso che nessuno si azzardi a riaprire prima”, ha spiegato Villamaina.

La rabbia dei ristoratori contro il governo Draghi: “Ristori insufficienti, andava meglio con Conte”

Villamaina ha portato la voce di una categoria fortemente danneggiata dalla crisi della pandemia. Che li ha visti costretti a chiudere le proprie attività, alcuni momentaneamente i più fortunati, altri definitivamente. Ospite in collegamento, Villamaina ha spiegato al stituazione: “Noi siamo chiusi la sera da fine ottobre, sono 5 mesi che non possiamo aprire la sera. L’ultimo ristoro è arrivato a novembre”. Poi la delusione in merito allo stanziamento dei sostegni promessi dal governo Draghi. “L’ultimo decreto sostegni approvato due giorni fa, sarà neanche lontanamente avvicinabile al ristoro di novembre erogato dal precedente governo”.

Il conduttore evidentemente turbato chiede spiegazioni: “Lei ci sta dicendo che i ristori stanziati dal governo Conte erano più generosi rispetto ai sostegni che arriveranno con il governo Draghi?”.

“Assolutamente sì, a conti fatti il ristoro che arriverà, quando arriverà, non sarà avvicinabile neanche lontanamente a quello ottenuto” risponde il ristoratore. Gianluca Timpone, fiscalista e tributario, ospite in collegamento ha spiegato perché i sostegni di Draghi, che sarebbero dovuti essere ingenti rispetto a quelli del passato governo, in realtà sono di gran lunga più bassi: “Eliminando i famosi codici Ateco si è estesa la possibilità a tutti i detentori di Partita Iva di beneficiare di questi sostegni, il problema è che nel conteggio ora si mette a raffronto l’intero calo di fatturato annuale, tra il 2020 e il 2019. Il risultato poi si divide per i dodici mesi effettuando una media mensile come riferimento e questo fa sì che la quota mensile si abbassi di molto rispetto il calcolo mese per mese”.

Villamaina ha concluso così: “Con un fatturato superiore al milione di euro, in tutto il 2020, ho 16 dipendenti, ho percepito 48mila euro di ristori. Solo di utenze mensili ho 3500 euro di spese. Sono strasicuro che la riapertura anche solo fino alle 18:00 slitterà a non prima del 3 maggio. Non penso che nessuno si azzardi a riaprire prima. In questi cinque mesi a causa delle restrizioni tra zone rosse e zone arancioni siamo stati obbligati a restare chiusi tutto il giorno”.

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