Vai al contenuto
LA NOTIZIA
  • Home
  • Editoriali
  • Politica
  • Economia
  • Mondo
  • Roma
  • Milano
  • Napoli
  • Tv e Media
  • La Sveglia
  • Le Lettere
  • Senza bavaglio
Menu
Abbonati
24/10/2025
00:05
Manovra gaza Guerra in Ucraina
Redazione

Greenpeace smentisce il governo: solo l’1% dei mari italiani è protetto

Greenpeace smentisce i dati governativi: solo l'1% dei mari italiani è effettivamente protetto e tutelato.

Pubblicato il 29 Luglio 2024 - Aggiornato il 29 Luglio 2024 alle 16:07 di Redazione on-line
Greenpeace smentisce il governo: solo l’1% dei mari italiani è protetto

Il mare italiano non è tutelato. Un’indagine di Greenpeace Italia rivela che meno dell’1% dei mari italiani è sottoposto a misure di tutela efficaci e appena lo 0,04% rientra nel computo delle aree in cui è vietata qualsiasi tipo di attività, inclusa la pesca. Siamo quindi ben lontani dall’obiettivo 30×30, che prevede la protezione di almeno il 30% dei nostri mari entro il 2030, di cui il 10% con aree a protezione integrale, che l’Italia si è impegnata a realizzare. 

Greenpeace ha identificato le aree protette dei nostri mari, smentendo le stime governative. L’indagine ha mappato le aree marine protette (AMP) italiane, i parchi nazionali che prevedono zone di protezione marina, i SIC (siti di interesse comunitario) e il Santuario Pelagos, analizzando le tipologie di tutela presenti per verificare se la protezione dichiarata corrisponde a una protezione effettiva. 

Lo studio di Greenpeace sui mari italiani che smentisce il governo

Dallo studio è emerso che solo le AMP e i Parchi Nazionali hanno regolamenti stringenti in grado di tutelare effettivamente la biodiversità marina, mentre il Santuario Pelagos e i SIC rientrano nella categoria dei cosiddetti “parchi di carta”, aree individuate e definite importanti per la loro biodiversità ma in cui non vengono messe in atto misure di mitigazione o limitazione degli impatti antropici. Queste aree sono incluse nel conteggio delle aree protette del nostro governo, che sostiene ufficialmente di tutelare l’11,6% dei mari italiani. 

Con questo inserimento si ricorre quindi a una “scappatoia” da parte del governo, perché “senza misure di gestione e una governance delle aree marine non vi è nessuna tutela effettiva”, afferma Valentina Di Miccoli, campaigner Mare di Greenpeace Italia. Per questo si chiede di “istituire un network di aree marine protette che preveda strumenti di conservazione efficaci e di ratificare il prima possibile il Trattato ONU per la protezione degli oceani”. Gli obiettivi sono quindi lontanissimi: il mare tutelato è solo lo 0,9% contro l’obiettivo del 30%, mentre le zone in cui sono vietate tutte le attività sono soltanto lo 0,04%, contro un target del 10%. A oggi irraggiungibile. 

di Redazione on-line

Leggi anche

Tutelare il diritto di difesa degli imputati: ecco perché il processo per l’omicidio Regeni si ferma in attesa della Corte Costituzionale

di Andrea Sparaciari
23/10/2025 17:29

“Era quello più appuntito”: è la frase che inchioderebbe Pellecchia, uno dei tre ultras di Rieti fermati per l’uccisione dell’autista del bus

di Andrea Sparaciari
23/10/2025 17:20

Manovra, la Fondazione Gimbe attacca: “Sanità ancora penalizzata, nessun rilancio del Servizio Sanitario Nazionale”

di Nicola Scuderi
23/10/2025 10:34

Maltempo sull’Italia: ciclone da 990 hPa porta piogge e venti di burrasca, poi torna il sole

di Redazione on-line
23/10/2025 10:13

LEGGI L'EDIZIONE CARTACEA

Puoi leggere l'edizione cartacea de La Notizia ovunque ti trovi su pc, tablet e smartphone.
LA NOTIZIA in edicola
SFOGLIA

Video

L’Oms: nessuna riduzione della fame a Gaza dopo la tregua

di Askanews
23/10/2025 22:05

Video

La Cina sospende acquisto greggio russo via mare dopo sanzioni Usa

di Askanews
23/10/2025 22:05
  • Chi siamo
  • Abbonamenti
  • Pubblicità
  • Redazione
  • Privacy Policy
© 2025 Lanotiziagiornale.it è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma. Iscrizione n°16/2013. Direttore responsabile Antonio Pitoni.
La Notizia S.r.l. – Via Augusto Riboty 23, 00195 Roma – P.IVA / C.F. 13937821000