Guerra in Ucraina, ancora una notte di paura a Kiev. Mosca prende il controllo di Zaporizhzhia. Riaperti i corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili

Guerra in Ucraina, la centrale nucleare di Zaporizhzhia è sotto il controllo dei russi. Kiev: "Torturano il personale".

Guerra in Ucraina, ancora una notte di paura a Kiev. Mosca prende il controllo di Zaporizhzhia. Riaperti i corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili

Quattordicesimo giorno di guerra in Ucraina. Ancora una notte di paura Kiev, dove le sirene antiaeree sono tornate a suonare allertando i cittadini a recarsi nei rifugi. Il ministero della difesa russo ha dichiarato il cessate il fuoco e l’apertura di corridoi umanitari, a partire dalle 10 di questa mattina, ora di Mosca, per l’evacuazione dei civili da Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol. A Sumy il corridoio al momento è confermato.

Guerra in Ucraina, nella notte a Kiev sono tornate a suonare le sirene antiaeree

“La squadra negoziale ha lavorato tutta la notte”, ha scritto su Facebook il governatore della regione, Dmytro Zhyvytskyy, spiegando che l’evacuazione è prevista dalle 9 alle 21 (ora locale) verso Poltava. Zhyvytskyy ha aggiunto che i cittadini potranno spostarsi con mezzi propri e che nel primo pomeriggio saranno utilizzati anche 22 autobus.

La centrale nucleare di Zaporizhzhia è sotto il controllo dei russi. Kiev: “Le forze di occupazione russe torturano il personale”

Nel frattempo arrivano notizie anche sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, e già interessata dai combattimenti nei giorni scorsi (leggi l’articolo). Secondo il ministro dell’energia ucraino, German Galushchenko, “le forze di occupazione russe torturano il personale operativo della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Secondo le nostre informazioni – ha affermato in un post su Facebook -, gli occupanti hanno obbligato la direzione dello stabilimento a registrare un messaggio che intendono utilizzare a fini di propaganda”.

La Guardia nazionale russa, poi, secondo quanto riferisce Interfax, ha fatto sapere che la situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhya è sotto il suo pieno controllo. Mentre l’offensiva in terra ucraina continua, proseguono le trattative sul piano diplomatico e il confronto tra leader dei vari paesi.

L’incontro previsto per giovedì tra il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba e il suo omologo russo Sergey Lavrov a margine di un forum diplomatico ad Antalya in Turchia al momento risulta confermato. Lo riferisce l’agenzia Tass che cita la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. “Crediamo che, poiché l’Ucraina lo ha confermato, l’incontro avrà effettivamente luogo”, ha detto.

Ieri, intanto, la Polonia aveva annunciato di essere pronta a schierare “immediatamente e gratuitamente” tutti i suoi “jet MIG-29 alla base aerea di Ramstein e metterli a disposizione del Governo degli Stati Uniti”. Una proposta che però ha ricevuto lo stop degli Usa, che non ritengono sia “sostenibile”. “La prospettiva di caccia ‘a disposizione del governo degli Stati Uniti d’America’ in partenza da una base Usa/Nato in Germania per volare nello spazio aereo conteso con la Russia sull’Ucraina solleva serie preoccupazioni per l’intera alleanza Nato”, ha affermato il portavoce del Pentagono John Kirby.

“Continueremo a consultarci con la Polonia e gli altri nostri alleati della Nato su questo argomento e sulle difficili sfide logistiche che presenta”, ha aggiunto. Le potenze occidentali si muovono anche in tema di sanzioni a Mosca. Ieri il presidente statunitense Joe Biden ha annunciato lo stop all’importazione di petrolio e gas dalla Russia (leggi l’articolo). Un’iniziativa apprezzata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha ringraziato Biden e ha rilanciato l’idea parlando di “incoraggiare altri paesi e leader a seguire” l’esempio.

La Russia, quindi, è sempre più isolata. “Questo è già chiaro: l’Ucraina non sarà mai una vittoria per Putin”, ha tuonato su Twitter il presidente Usa Biden. “Putin – ha aggiunto – potrebbe essere in grado di prendere una città, ma non sarà mai in grado di tenere il paese”.