Guerra in Ucraina, l’incubo dei civili rifugiati ad Azovstal è finito. Per Lavrov l’Italia è “in prima fila” contro la Russia

Guerra in Ucraina, per il ministro della Difesa russo Lavrov, l’Italia è “in prima fila” tra coloro che adottano le sanzioni contro la Russia.

Guerra in Ucraina, l’incubo dei civili rifugiati ad Azovstal è finito. Per Lavrov l’Italia è “in prima fila” contro la Russia

L’incubo dei civili rifugiati nell’acciaieria Azovstal di Mariupol è finito. Si è conclusa, infatti, l’evacuazione della fabbrica mentre in diverse zone del Paese si continua a combattere. Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov (nella foto), ieri, si è rivolto all’Italia, affermando che il Paese si è trovato in “prima fila” nello scontro tra Occidente e Russia. Mentre Danimarca e Svezia hanno denunciato la violazione del loro spazio aereo da parte di un aereo di Mosca.

Guerra in Ucraina, Zelensky: “Siamo finalmente riusciti ad avviare l’evacuazione delle persone dall’Azovstal”

“Siamo finalmente riusciti ad avviare l’evacuazione delle persone dall’Azovstal”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video annunciando la messa in salvo, grazie al coordinamento di Onu e Croce Rossa, di circa cento civili che si erano rifugiati nello stabilimento di Azovstal (qui tutti gli articoli sulla guerra in Ucraina).

“Per la prima volta in tutti i giorni della guerra – ha detto il presidente russo -, questo corridoio vitale ha iniziato a funzionare. Per la prima volta ci sono stati due giorni di vero cessate il fuoco su questo territorio. Sono già stati evacuati più di cento civili, prima di tutto donne e bambini”.

L’evacuazione delle persone dalla città riprende oggi, come annunciato anche dal Consiglio comunale di Mariupol. Un corridoio fondamentale per una città da settimane ormai allo stremo. Anche Zelensky, che ieri ha ricevuto a Kiev la speaker della Camera dei rappresentanti Usa Nancy Pelosi e una delegazione del Congresso statunitense, ha auspicato che per oggi “siano soddisfatte tutte le condizioni necessarie – ha detto il presidente ucraino – per continuare l’evacuazione delle persone da Mariupol”.

Anche Papa Francesco, nel Regina Coeli di domenica Primo maggio, ha lanciato un appello per la città portuale del sud-est ucraino “barbaramente bombardata e distrutta”, ha detto. “Anche ora, anche da qui – ha affermato -, rinnovo la richiesta che siano predisposti corridoi umanitari sicuri per le persone intrappolate nell’acciaieria di quella città. Soffro e piango – ha aggiunto -, pensando alle sofferenze della popolazione ucraina e in particolare ai più deboli, agli anziani e ai bambini”.

Ma il conflitto sul campo prosegue e nelle ultime ore due esplosioni sono state avvertite anche nella regione russa di Belgorod. Lo ha riferito Kyiv Independent citando il governatore della regione, Vyacheslav Gladkov, secondo cui non ci sarebbero vittime.

Guerra in Ucraina, per Lavrov l’Italia è “in prima fila” tra coloro che adottano le sanzioni contro la Russia

Per il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, Zelensky può riportare la pace se chiede ai suoi di “interrompere le ostilità”. “Non vogliamo che si arrenda – ha affermato il ministro russo in un’intervista a Zona Bianca su Rete 4 (qui il video) -, vogliamo che dia l’ordine di interrompere le ostilità e di lasciare tutti i civili. Il nostro scopo non è il cambiamento di regime in Ucraina, questa è una specialità americana”.

Per Lavrov l’Italia è “in prima fila” tra coloro che adottano le sanzioni contro la Russia. “All’inizio è stata una sorpresa ma adesso ci siamo abituati”, ha detto. “Alcune dichiarazioni di politici italiani e della stampa italiana – ha aggiunto – sono andate oltre le buone norme diplomatiche e quelle dell’etica giornalistica”. Intanto nelle scorse ore la Danimarca ha denunciato la violazione del suo spazio aereo da parte di un aereo russo.

Un annuncio simile era arrivato poche ore prima dalla Svezia. “È del tutto inaccettabile e particolarmente preoccupante nella situazione attuale”, ha affermato il ministro degli esteri danese, Jeppe Kofod, in un tweet. Copenaghen, quindi, ha deciso di convocare per oggi l’ambasciatore russo.