Guerra in Ucraina, oggi Biden sentirà i leader europei. Telefonata con Macron, Draghi, Scholz e Johnson. Il 25 marzo sarà in Polonia

Venerdì il presidente statunitense Joe Biden si recherà a Varsavia per un incontro bilaterale con il presidente polacco, Andrzej Duda.

Guerra in Ucraina, oggi Biden sentirà i leader europei. Telefonata con Macron, Draghi, Scholz e Johnson. Il 25 marzo sarà in Polonia

Mentre le forze russe continuano a bombardare (leggi l’articolo) proseguono i negoziati tra le parti e prosegue l’impegno dei leader occidentali per fermare la guerra in Ucraina. Dopo gli incontri previsti a Bruxelles con gli alleati Nato, i leader del G7 e dell’Ue, venerdì il presidente statunitense Joe Biden si recherà a Varsavia, in Polonia, per un incontro bilaterale con il presidente polacco, Andrzej Duda.

Nell’incontro si “discuterà di come gli Stati Uniti, insieme ai nostri alleati e partner – fa sapere in una nota la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki -, stanno rispondendo alla crisi umanitaria e dei diritti umani creata dalla guerra ingiustificata e non provocata della Russia contro l’Ucraina”.

Colloquio telefonico tra Biden, Macron, Draghi, Scholz e Johnson

È previsto alle 16 di oggi (ora italiana) un colloquio telefonico tra lo stesso Biden e alcuni leader europei, tra cui il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi. Biden sentirà il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro britannico Boris Johnson. Al centro dei colloqui, secondo quanto ha riferito una nota della Casa Bianca, c’è la “risposta coordinata all’attacco immotivato e ingiustificato della Russia all’Ucraina”.

Biden, nel corso del suo imminente viaggio ufficiale in Europa, farà tappa in Polonia venerdì 25 marzo. Il giorno prima – il 24 marzo – Biden incontrerà a Bruxelles i rappresentanti degli alleati della Nato, i leader del G7 e dell’Unione europea. Secondo una nota della Casa Bianca, il presidente Usa intende discutere in Polonia “la crisi umanitaria e dei diritti umani causata dalla guerra ingiustificata e non provocata della Russia in Ucraina”.