I negazionisti puniti dal Covid. Dopo Johnson e Bolsonaro, tocca anche a Trump. Tutti sbugiardati dal virus che hanno sbeffeggiato

Venerdì noi de La Notizia eravamo stati profetici con un articolo dal titolo: “Fortuna che c’è Conte e non un Bolsonaro qualsiasi. Ora che il virus è tornato a mordere, i negazionisti del Covid dovrebbero nascondersi” (leggi l’articolo). E non ci voleva certo la palla di vetro per arrivarci, ma solo una buona e onesta scienza, diciamo più semplicemente il buon senso. Potus e Flotus (President of the United States e First lady of the President of the United States) sono contagiati dal virus. E così l’opera di decapitazione virale dei negazionisti mondiali è sostanzialmente completata.

COME DA COPIONE. Ora resta il contorno, cioè tutto il popolo di anarcoidi negazionisti. Intendiamoci, non gioiamo per quanto accaduto, ma la logica della causa-effetto funziona ancora bene. Il presidente Usa, Donald Trump e sua moglie Melania sono risultati positivi dopo che una collaboratrice, Hope Hicks, era risultata infetta. Trump, il capo mondiale dei negazionisti No Mask, colpito dal virus che negava o quantomeno sottovalutava. Oltretutto, quanto reso noto ieri, avrà profonde ripercussioni per le elezioni di novembre. Come impatterà sulla sua campagna elettorale considerata anche l’età?

Ci sarà una proroga del mandato o, più verosimilmente sarà sostituto dal vice Mike Pence? Sono a rischio anche l’avversario democratico Joe Biden e il giornalista Chris Wallace, stimato opinionista di Fox News, che sono stati con Trump nel dibattito televisivo tenutosi nell’università di Cleveland nell’Ohio? Ma il presidente Usa è solo l’ultimo di questa strana schiatta che schiatta. Ricordiamo il primo: il simil Trump (anche fisicamente) Boris Johnson, premier britannico riconvertitosi a più miti consigli; poi Jair Bolsonaro, presidente del Brasile che aveva detto che le “mascherine sono cose da checche”; poi l’autarca bielorusso, Aljaksandr Lukashenko, che disse: “Il virus? Una psicosi”.

AVANTI UN ALTRO. E poi abbiamo il primo politico in Italia, Nicola Zingaretti, che inizialmente aveva sbeffeggiato il virus andando a fare aperitivi sui Navigli, in una Milano già infetta e poi riconvertitosi, Silvio Berlusconi (e la sua compagna Maria Fascina) che in verità non è stato mai troppo negazionista, Flavio Briatore che anche dopo essere guarito continua a sbeffeggiare il virus. Insomma i negazionisti stanno cadendo come pere cotte falciati dal virus di cui negavano la pericolosità. Il virus, naturalmente, non guarda in faccia a nessuno e colpisce tutti negazionisti e non, tuttavia i primi sono a un rischio molto maggiore proprio per i comportamenti spregiudicati. Il fenomeno del negazionista ad oltranza è un quesito affascinante per la psichiatria di punta. E quindi ha ben fatto il redento Zingaretti a imporre la mascherina obbligatoria h 24 nel Lazio.